Mediterranea

La notte gioca a dadi

Il romanzo “La notte gioca a dadi” ruota attorno alla figura del protagonista, lo scrittore Stefano Assiro, ai suoi pensieri ed alle sue azioni nell’arco di 24 ore, notte compresa visto che soffre di insonnia per cui la sua notte non è abitata dal sonno ma dal pensiero. Nonostante l’unità di tempo e di luogo, il romanzo si articola su più livelli temporali: il ricordo del passato collettivo (l’infanzia, il padre, la caduta del Fascismo) ed il presente personale e dominato dai rapporti con una donna inquietante e con il figlio. Numerosissime sono le citazioni meta-letterarie che rappresentano la caratteristica fondamentale del romanzo che pertanto, pur restando tale, scivola spesso nel saggio. Il tempo sembra scorrere su se stesso in andamento rimuginante e riporta dall’ultima alla prima pagina. Scarno è il dialogo. Il lettore si trova di fronte ad una sorta di racconto filosofico in cui è sempre vigile e presente la storia dalla quale è chiamato a rendere conto. Lo sfondo è dominato da Roma con i suoi mali ed il suo degrado da megalopoli. E’ certo che Stefano Assiro ha alcuni tratti dell’autore, Mario Lunetta, che, letterato e critico letterario, si muove agevolmente tra le mille citazioni senza tuttavia mai risultare saccente. Il messaggio sotteso, per chi vuole intenderlo, è che lo studio della buona letteratura se non ti risolve i problemi ti aiuta tuttavia a sopportarli. Mario Lunetta, poeta, narratore, drammaturgo e saggista,nato a Roma dove vive, ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni tra le quali “I ratti d’Europa”  e “Puzzle d’autunno”, entrambi finalisti al Premio Strega.

Ruggero Signoretti

LA NOTTE GIOCA A DADI

Titolo originale
La notte gioca a dadi
Autore

Mario Lunetta

Edizioni

Newton Compton

Pagine
288
ISBN
8854110302
Descrizione:
In una qualsiasi notte di una caldissima estate, i ricordi prendono il sopravvento e, come mostri affamati di significato, sconvolgono l'anima di un uomo costretto a fare i conti con se stesso. Ecco, allora, che dal cuore di Stefano Assiro, vecchio scrittore tormentato dall'insonnia, prende corpo il fantasma della bella Fuscalda Roth: rampolla di una famiglia ebraica di Verona che, nell'allacciare un'intensa storia d'amore con il protagonista, si trasforma nella sua allucinata coscienza critica, rinfacciandogli il ruolo del padre, gerarca fascista, nello sterminio dei suoi familiari. Mentre il rapporto con Fuscalda giunge al capolinea alternando momenti di estasi a macabre rievocazioni del passato, un'altra ferita contribuisce a disturbare i sonni di Assiro. Si tratta di suo figlio Alberico, militante delle Brigate rosse che, dopo gli anni di piombo e il carcere, non è mai riuscito a trovare una sua strada nella vita, finendo per incrociare il suo destino con quello dell'amante del padre. Nel nome di Fuscalda padre e figlio saranno costretti a ritrovarsi ma il dolore, ancora una volta, è in agguato.

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