IL PESO DEL TALENTO |
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Film d’autore, “Sweeney Todd”, ha la forza dirompente e la temerarietà della tragedia greca. Musical d’alto livello racchiude in sé i lati oscuri dell’ horror di classe ma anche l’indiscutibile fascino del male tipico delle favole nere.
Teatrale e spettrale, cupo e sanguinolento, mescola la delicatezza e la fragilità della poesia pura con i risvolti terribili della più prosaica e cruda realtà. Una “urban legend” ottocentesca che regala brividi e toni lividi fiabeschi: colori smorti spruzzati qua e là dai colori tenui, acquerello, del ricordo e del sogno.
Stravagante, diabolico, eppure sempre maledettamente romantico, Johnny Depp è Sweeney Todd, il barbiere vendicatore e sanguinario. Nel volto biaccato, nel pallore innaturale che sa di morte ricorda in qualche modo Edward mani di forbice. Non a caso il geniale regista Tim Burton lo vuole così suggestivamente lunare: la vita quasi non fluisce più nel “suo” personaggio annientato da un'ingiustizia subita quindici anni prima.Ancora più bianca e stralunata di Depp è Helena Bonham Carter che qui lo affianca.
Spettrale, disperata, poeticamente crudele e fragile, cinica e soave ferita com’è nell’amore, dimenticata anche lei dalla vita, Helena Bonham Carter è Mrs Lovett; un po’ angelo caduto, un po’ strega prepara “gustosi” e terrificanti pasticcini di carne ed è una perfetta complice del tagliagole Sweeney Todd.
Ma quanto dolore e rabbia e sangue si nascondono nell’anima di questi due straordinari personaggi che, come in un’opera, cantano le loro disperazioni, i loro propositi di vendetta. E il canto strazia, le parole colpiscono come una frusta e tagliano come una lama di rasoio. Soltanto nel “ricordo” e nel “sogno” o quando esprime l’amore, il canto arriva con la leggerezza di una carezza e con la purezza di un fiore.
La storia che qui si racconta è triste e funesta e ancora più triste e tragica è la fine; che si svolga a Londra o altrove poco importa. Il film è molto bello, indubbiamente va visto e ascoltato con grande attenzione. Le scenografie sono splendide (Dante Ferretti e Francesca lo Schiavo, premio Oscar 2008), la musica di Soldheim (composta nel 1979 per la rappresentazione teatrale) è fantastica, il genio creativo di Tim Burton assoluto, Depp e Bonham Carter indiscutibilmente bravi anche come cantanti. Raccontare la trama non ha senso, sarebbe davvero un limite e ben poca cosa rispetto all’intero contesto che, nella sua totalità, rende il film un capolavoro punk-rock.
Gotico, ossessivo, immaginifico “ Sweeney Todd” richiama il cinema muto dell'espressionismo tedesco (“Il gabinetto del dottor Caligari” di R.Wiene) con l'aggiunta del sonoro. La sensazione che ne consegue è l'emozione visiva di un affascinante quadro in movimento.
Ester Carbone
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