Mediterranea

perche' raccontano sciocchezze alle ragazzine?

In queste ultime settimane ho assitito ad uno strano vociare mediatico intorno ad uno assurdo argomento. La Bignardi ha inviato al suo a volte interessante "Le invasioni barbariche" una giovanissima scrittrice in erba, Maria Elisabetta Scavia, reduce dal suo primo, lunghissimo, noiosissimo libro "Se non posso averti", mentre Federico Moccia, autore del famigerato "Scusa ma ti chiamo amore" imperversava in qualsiasi trasmissione televisiva, radiofonica, telegrafata o a fumetti fosse in circolazione per pubblicizzare il film che ha tratto dal suo romanzo.

Le trame dei due libri hanno in comune appunto un argomento che lascia stupiti e sgomenti, l'amore appassionanto fra un uomo maturo e una ragazzina. Stupiti eh? Una storia così non la avevate mai sentita vero? E' più o meno solo dagli albori dei tempi che donne in età da marito verso i 15 anni sposano uomini che hanno circa venti -trenta anni più di loro. Praticamente non accade più da, diciamo, gli ultimi cinquanta anni?

Maria Elisabetta Scavia la perdoniamo. E' giovane e tante cose non può saperle. I suoi genitori un po' meno e la sua furbetta casa editrice ancora meno.

Come non è possibile giustificare la preside del liceo Giulio Cesare che ha addirittura organizzato un matinee a scuola per proiettare il film di Moccia.

Questi libri, queste storie, non sono testi per adulti che devono stimolare a riflettere o stupire o scandalizzare. Questi sono libri scritti appositamente per gli adolescenti, con un linguaggio e un fraseggio da adolescenti, che gli adolescenti leggono avidamente, più vicini a Harry Potter che a Il nome della rosa. Ed è vergognoso che storie per adolescenti parlino di questi argomenti in modo così falso e fuorviante, e siano mostrati addirittura nelle scuole come esempio.

Può nascere una storia d'amore fra un uomo di 40 anni e una ragazzina di 17 anni? Sinceramente non lo so, dipende dal grado di immaturità del quarantenne, e non mi insteressa, ma le giovani protagoniste di questi libri assurdi non si innamorano di un uomo di 40 o 60 anni, si innamorano di un uomo maturo, dolce, economicamente indipendente, con un professione appagante, una casa, bello, prestante e affascinante. Però che sforzo! Peccato che quarantenni così, che uomini così non siano mai esistiti.

Non è giusto che una ragazzina con tanti sogni e progetti, che deve ancora tanto sbagliare e imparare e vivere si metta a dividere la vita con qualcuno che ha amarezze, delusioni, progetti e speranze che lei ancora non può condividere, compreso forse un divorzio e qualche figlio. Il protagonista di "Scusa se ti chiamo amore" con la faccia bella e elastica di Raoul Bova parla mai alla sua ragazzina del fatto che a 40 anni vorrebbe diventare papà? Ascoltare un concerto jazz, vedersi un film di Antonioni, passare una serata a leggere? le cose semplici e piacevoli che si fanno dopo i trent'anni, come mettersi a vedere Ballarò e Tribuna politica?

Come si può essere così crudeli da illudere una ragazzina che la differenza di età non conta? Che l'amore vince tutto? Certo, i primi mesi l'amore ci rende ciechi, sordi e muti e poi? Poi arrivano delusioni, amarezze e rimpianti, di cui nessuno parla. Come nessuno parla mai di come il sesso diventi un po' troppo tranquillo dopo i quaranta, anche per la più paziente delle adolescenti. Ma questo una ragazzina non lo può sapere. sa solo le sciocchezze che sogna e che le raccontano su libri scritti apposta per piacerle, e pubblicizzati persino a scuola come se fossero una cosa seria. Se non fosse vergognoso, sarebbe quasi divertente...

Sonia Conversi

 


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