Wanted – Scegli il tuo destino
Ultimamente mi attirano i film d’azione. Non c’è il pericolo di annoiarsi, gli effetti speciali sono sempre strabilianti, le colonne sonore esaltanti. Anche Wanted non si smentisce.
Scordatevi il fumetto di Millar che lo ha ispirato. Questo non è 300, non è Spider-man, non è un film della Marvel. Il regista ha colto un’idea, un canovaccio, un’ispirazione e poi ha realizzato il suo film, che è tutt’altro.
La trama è avvincente e complicata, ma soprattutto “morale”: è giusto uccidere senza chiedere spiegazioni, soltanto per un atto di fede illimitato, senza dubitare mai, senza esitare mai?
E’ lecito che l’uomo abbia un tramite fa sé e la verità (che sia un sacerdote, una guida spirituale, un rabbino ecc. ) ma soprattutto è giusto che la verità rivelata debba passare per l’interpretazione di pochi invece che essere comprensibile per tutti?
Angelina Jolie, una Fox bellissima e terribile, magra da far paura, ascetica e inarrestabile è il fedele che non mette in dubbio nulla, accettando qualsiasi comando con cieca ubbidienza.
James McAvoy, il protagonista, beh diciamo che lui domande se ne pone e anche tante, e direi che fa bene considerando come finisce il film, e accetta le risposte trovate anche quando sono crudeli. In questo è veramente un eroe.
L’onnipresente Morgan Freeman è bravo ma un po’ annoia. Non c’era qualcun altro che poteva fare Dio questa volta? Comunque è l’unica pecca di un film altrimenti azzeccato, adrenalinico, avvincente e scorrettissimo.
Timur Bekmambetov è cresciuto ancora un po’ e pur avendo un badget stratosferico rispetto ai suoi film precedenti ha mantenuto uno spirito ribelle e ironico. La sua regia è condotta con mano sicura e occhio visionario e stravolge con accelerazioni e zoom continui le tradizionali coordinate di spazio e tempo dando originalità a scene di inseguimenti e stragi altrimenti ripetitive e noiose. Ma soprattutto ha saputo restituire dignità filosofica al cinema d'azione. Si poteva fare qualcosa di più, lavorare meglio sulla psicologia dei personaggi a discapito di qualche inseguimento di troppo, ma sarebbe stato un altro film. A noi è piaciuto così e ve lo consigliamo.
Un encomio particolare a Terence Stamp che riesce ad essere credibile anche in scialletta della nonna (d’altra parte in tutto un altro film lo avevamo visto credibile addirittura con un bel paio di seni…).
Esaltante.
Sonia Conversi
|