IL RINNOVO DELL’ARTE
La Quadriennale d'arte di Roma è il principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana. La rassegna, giunta alla 15ª edizione (la prima risale al 1931) è tornata nella sua sede storica, il Palazzo delle Esposizioni di recente restaurato. Ogni anno la rassegna è affidata ad un gruppo di critici che ne determina il taglio. La presente edizione è stata curata da Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Pancioni e Claudio Spadoni. Le scelte si sono appuntate su 99 artisti con un’età compresa entro i quarantacinque anni. Un quarto è “under 35”, uno su tre è donna. La Commissione ha, inoltre, riservato un omaggio a Luciano Fabro (Torino, 20 novembre 1936 - Milano, 22 giugno 2007), a un anno dalla sua scomparsa. A lui è dedicata l’apertura della mostra, nella sala rotonda, dove è stata collocata la scultura “Autunno”. Tutti gli artisti sono presenti con un’opera molto recente, spesso realizzata appositamente. L’allestimento, molto ben riuscito, è stato curato da Lucio Turchetta, che ha saputo risolvere le varie esigenze espositive connesse ad opere spesso molto diverse tra di loro.
Secondo le intenzioni dei curatori l’obiettivo della mostra è quello di verificare ciò che avviene oggi in Italia, con riferimento agli ultimi due decenni. Così, percorrendo le sale espositive, ci si imbatte in arte povera, minimalismo, pittura, video, fotografia, installazioni… Gli artisti si sono variamente ispirati all’attualità, ai problemi dell’ambiente, a temi come l’identità e la memoria, alla vita nelle megalopoli, oscillando dalle problematiche personali a quelle collettive.
Il 12 settembre i premi della Quadriennale saranno assegnati da una giuria internazionale costituita da Suzanne Pagé, Direttore della Fondation Louis Vuitton pour la création, Gerald Matt, Direttore della Kunsthalle di Vienna e Vicente Todolí, Direttore della Tate Modern di Londra. Tre i premi in palio: il Premio Quadriennale, di 20.000 euro, il Premio alla giovane arte (under 35) di 10.000 euro e una medaglia d'oro alla carriera. Dato il taglio generazionale della 15ª Quadriennale, il premio alla carriera sarà assegnato extra mostra a un riconosciuto maestro dell'arte italiana.
Novità per i visitatori sono i percorsi di lettura delle opere: a partire dal 2 luglio, ogni mercoledì e venerdì alle ore 18, senza costi aggiuntivi e senza prenotazione, è aperta la partecipazione a incontri sull'arte contemporanea. Il progetto è frutto della collaborazione tra i Servizi educativi del Palazzo delle Esposizioni e l'Università degli Studi La Sapienza.
Una mostra, inoltre, racconta la storia della Quadriennale di Roma attraverso una selezione di immagini tratte dal suo Archivio e un documentario realizzato in collaborazione con l’Istituto Luce e Rai Teche.
E’ indubbio che una visita la Quadriennale la meriti anche se è proprio la pittura, un tempo regina della manifestazione, a lasciare sconcertati. Gli esemplari pittorici in mostra, infatti, barcamenandosi sostanzialmente in una forma di iperrealismo, mancano di qualsiasi afflato poetico. Non è detto che questo debba necessariamente far parte del contemporaneo ma…ci sarebbe piaciuto. Altro aspetto emergente è la grande quantità di video tra i quali due particolarmente degni di menzione: l’opera, di grandissima suggestione, “Rosso”, di Grazia Toderi, artista che ha vinto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia; l’opera di Gea Casolaro “Ai caduti di oggi 2004-2008” dedicata alle morti bianche, di toccante attualità. Interessante anche se non nuovo l’uso di materiali alternativi come il feltro nell’opera di Daniela Di Lorenzo. Questa Quadriennale è senza titolo. Saranno i visitatori a darglielo. A me è venuto in mente “Extra large” o “BigArt”, perché tutto assume proporzioni mastodontiche e perché il titolo deve essere in inglese, per essere allineati ad una cospicua parte di titoli delle opere che sono solo in inglese. A proposito dei titoli, molti andrebbero accompagnati da spiegazioni aggiuntive. Perché far sentire il visitatore necessariamente ignorante in quanto difficilmente in grado comprendere il messaggio senza adeguate delucidazioni? Indispensabile pertanto prendersi la “guida breve”, messa a disposizione gratuita dei visitatori, indubbiamente lo strumento più utile per muoversi all’interno del percorso, anche se con delucidazioni più esplicite avrebbe potuto offrire un servizio ancora migliore. E’ infatti indubbio che l’arte contemporanea si gloria dell’essere ermetica e del rivolgersi agli addetti ai lavori. E chi non capisce? Peggio per lui.
Stefania Severi
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