Hellboy- the golden army
Il secondo episodio della saga di Hellboy è un film ricco nella trama e negli effetti speciali.
Ritroviamo i protagonisti del primo episodio, Anug un Rama, Hellboy per il mondo, Red per gli amici, diavoletto gentile, la sua fidanzata pirocinetica Liz e il suo fratellastro Abe Sapiens, detto Blue, strano incrocio fra uomo e pesce, dall’animo gentile e sensibile, tutti ancora al lavoro all’Istituto per la Ricerca e Difesa del Paranormale come investigatori dell’occulto.
Red ha ancora voglia di vivere una vita normale, passeggiando fra la gente e rivendicando il diritto a vivere alla luce del sole, scatenando le ire del suo capo ch vorrebbe tenere oiù che nascoste le attività dell’Istituto.
Il visionario Guillermo del Toro ci offre ancora una volta splendide e sontuose scenografie e costumi evocativi e intriganti grazie ai bravissimi Stephen Scott e Sidney Sheldon. La golden army è spettacolare, così come le numerose porte e cancelli di accesso fra il mondo umano e sotterraneo.
Gli effetti speciali e i quintali di silicone utilizzati non hanno comunque soffocato una storia avvincente e il regista traccia i caratteri dei personaggi con grande sensibilità. I protagonisti non rimangono piatte silouette, ma appaiono veri e vibranti, e Liz che vuole mettere su famiglia con Red ma si sente insicura e spiazzata da una gravidanza che non si aspettava e per cui non si sente ancora pronta non fa per niente ridere nonostante lei “prenda fuoco” durante le frequenti litigate e lui rifletta sulla loro relazione limandosi le corna con una piallatrice.
Certo avrei eliminato qualche scena d’azione per privilegiare la delicata storia d’amore fra Abe e la principessa degli Elfi che è un po’ troppo scontata e “tirata via” in velocità, come anche il rapporto che la lega al fratello, cattivo di turno ma non troppo, arrabbiato con gli umani che inquinano, dimenticano, sporcano, soffocano e distruggono.
E infatti non fa una bella figura la razza umana nel film di Del Toro. Siamo senza cuore, incapaci di proteggere e mantenere il nostro patrimonio ambientale da una parte e di accettare quello che è diverso da noi dall’altra. Considerando che andiamo avanti così dall’età della pietra e abbiamo fatto solo qualche passetto avanti da allora, la faccenda è davvero triste.
Come sempre la speranza risiede nelle nuove generazioni, nel neonato a cui Hellboy dice”Fidati di me”, ma è un po’ poco per stare allegri.
Il finale è troppo frettoloso in attesa del terzo capitolo che arriverà sicuramente, ma il film è davvero ben fatto, divertente, con dialoghi che funzionano alla perfezione e immagini che sono un vero piacere per gli occhi. Quasi due ore di rutilante divertimento. Da vedere.
Sonia Conversi
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