L’alfabeto dei corpi
I thriller mi spiazzano sempre. Probabilmente se superassero la fase libro e uscissero direttamente come sceneggiature per i film sarebbe meglio. In realtà sono totalmente inutili. Impossibile capire chi sia l’assassino prima della fine del libro, inutile cercare di trarre qualcosa dalla storia a parte il fatto che incuriosisce e si vuole sapere come va a finire.
Da questo punto di vista il libro è un giallo onestissimo. Intriga, incuriosisce, a tratti inorridisce. Lo stile è asciutto e i coli di scena non mancano. Ma è più stereotipato di uno stereotipo. Come fa uno psicopatico a diventare uno psicopatico? Ha la mamma alcolizzata, il padre molestatore e il fratello maniaco. Cosa fa una bambina vittima di uno stupro? Diventa una poliziotta incapace di manifestare i propri sentimenti. Persino Il padre, poliziotto in pensione con l’alzahimer , ha i tratti bonari di Mr Magou. Mai una sorpresa, mai un colpo di scena. Continui deja vu. Se lo avessi letto senza copertina avrei pensato ha un libro di Giorgio Faletti scritto un po’ meglio del solito.
Nel suo genere comunque non è affatto brutto. C’è una volontà di spiegare le azioni dei personaggi notevole, anche se a volte eccessiva. Solo manca completamente di originalità, cosa che se fosse fatta apposta sarebbe divertente, mentre così lascia perplessi. E per favore basta scene di incesti nei thriller, non possono risolvere tutto o quasi come una sorta di deus ex machina psichiatrico. Non avete spiegazioni sul perché uno è un bastardo? Sarà un bastardo essenziale, nella realtà ce ne sono tanti!
Da inserire nella lista: libri da portarsi sotto l’ombrellone.
Sonia Conversi
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