QUANDO LA PILLOLA ERA SOLO UNA LEGGENDA
La vicenda che questo libro racconta si svolge nell’arco di un’ora, due forse. Cosa sta accadendo a questa givanissima coppia, in questa sera che è la loro prima notte di nozze? Cosa mangiano, come osservano i camerieri che si muovono intorno a loro? Cosa si dicono, che gesti compiono?
McEwan è un grande narratore, e conosce a perfezione il peso di ogni sguardo, di ogni dettaglio. Nelle poche decine di minuti in cui questa storia si svolge, è contenuta tutta la infinita complessità del passato e del futuro della vita dei due protagonisti.
Questa prima notte di nozze sta accadendo nei primi anni sessanta, che per questa coppia di ventiduenni “erano il decennio del loro ingresso nella vita adulta, perciò sentivano senza dubbio di appartenervi. I fumatori del piano di sotto […] con in mente i ricordi di campagne in nord Africa e Normandia […] non potevano accampare diritti su futuro. Tempo scaduto, signori, prego!”
Eppure, questi anni sessanta in cui la mentalità di un Inghilterra imperiale si sta rapidamente sfaldando, esitano ancora sull’orlo della rivoluzione sessuale: “La Pillola era una diceria sui giornali, l’ennesimo sproposito su quanto accadeva in America”.
Così, con quello sguardo così chirurgico e al tempo stesso così malinconico che lo contraddistingue, McEwan passo passo ci conduce dentro ogni pensiero, ogni timore, e a tutti gli equivoci che si stanno creando tra i due protagonisti.
Intrappolati tra passato e presente, “dipendeva solo da loro lasciare i piatti, afferrare la bottiglia e correre giù alla spiaggia, sfilarsi le scarpe e godersi la libertà assoluta. In capo a pochi anni, anche gente senza pretese si sarebbe comportata esattamente così. Ma per adesso, i tempi lo impedivano. Essere infantili non era ancora onorevole, e neppure di moda.”
Questo è un libro, forse, sulla libertà, e sulla consapevolezza. Su come, proprio nel momento in cui ci si crede più liberi e adulti, il tempo e la società in cui viviamo ci inchiodano senza che sia possibile neanche saperlo. Un libro su come il futuro, sebbene invisibile e non immaginato, esista però lì, pochi passi di fronte a noi, pronto a svelare i nostri errori, ad attribuire decreti di colpevolezza o innocenza, inappellabili e non modificabili.
Questa tragedia in un bicchiere d’acqua, gli innocenti errori di questa coppia, le loro paure che sembrano così infantili a noi che siamo qui, coi piedi fermi nel futuro, ci parlano di quello che noi ancora non vediamo di noi stessi, di quello che noi ancora non sappiamo, di quello che accadrà tra poco.
Anche stavolta, sotto l’apparente semplicità delle situazioni e degli eventi che racconta, McEwan si conferma uno dei più inquietanti scrittori contemporanei.
Marta Baiocchi
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Descrizione |
In una bella notte di luglio del 1962, davanti alla lunga e romantica distesa di ciottoli di Chesil Beach, ha inizio la luna di miele di Florence Ponting e Edward Mayhew, ricca e promettente violinista lei, modesto e promettente storico lui, entrambi nuovi alle vie dell'amore. I due giovani si amano molto e, nel trepidante preludio alla prima notte di nozze, molto se lo ripetono, ma il loro discorso amoroso non va oltre. |