Una storia senza eroi

Un ex combattente tedesco, invecchiato nella Germania Est al di là del muro e che un giorno, inaspettatamente, decide di uscirne. Una donna che vive di nulla vagabondando per l’Europa. E’ il caso, che li porta a dormire su due panchine adiacenti, di fronte al porto di San Maurizio. Ma il caso ha incrociato le loro vite in molti punti, nel passato e nel presente: per scoprire il passato, il caso li sta conducendo attraverso una Liguria risplendente di cielo e di sole, attraverso i misteri di una guerra vecchia, mentre il muro di Berlino è ormai sempre più prossimo a crollare. Le loro vite sono incrociate più di quanto essi stessi riusciranno a scoprire, e il passato è inghiottito da una nebbia che si squarcia solo per brevi lembi.
Tra i pettegolezzi e i bisbigli di un paese di vecchi, pian piano prenderà forma una antica storia di guerra, di tedeschi, di partigiani e di contadini, in cui nessuno può fare la figura dell’eroe, e neanche del giusto. Di sotto le montagne, intanto, gli archeologi scavano fuori a pezzi scheletri di mammuth che si persero per errore tra le montagne, mentre il selvatico torna a mangiarsi via le terrazze faticosamente costruite dai vecchi coltivatori di olivi.
La caratteristica di Marino Magliani è un tono narrativo malinconico ma inarrestabile, come i suoi personaggi:  vagabondi  che cercano una radice a cui afferrarsi che sempre gli sfugge, come gli olivi sempre pencolanti verso i dirupi delle terrazze liguri. Personaggi impegnati in battaglie indefinite, nelle quali non può esistere vittoria né sconfitta, ma solo un continuo, ostinato procedere, che rappresenta così efficacemente il senso stesso del vivere. Così, un mistero non può mai dirsi risolto, perché la vita stessa è un tessuto di domande destinate a rimanere senza risposta,  e dietro una trama svelata se ne intavedono cento altre in ombra, sullo sfondo.

Marta Baiocchi

Quella notte a Dolcedo