Firmino
Nato in America come fenomeno underground, con una tiratura iniziale quasi amatoriale di 1000 copie, Firmino si è subito affermato come fenomeno editoriale. Il sottotitolo originale <<Adventures o a metropolitan lowlife>>, che non compare nell’edizione italiana, riporta immediatamente il lettore nell’ambiente in cui si volgerà l’azione. Firmino è, infatti, un ratto metropolitano, uno dei milioni che infestano le tutte le città del mondo. Firmino è il gracile, tredicesimo figlio della cucciolata di un grasso, sfatto ed alcolizzato esemplare femminile di questa impestate sottoforma di vita. Brutto, senza mento, con un gran testone, fin da piccolo, il nostro <<eroe>> si dimostra un pavido pornomane.
Insomma Firmino non assomiglia assolutamente ai suoi cugini più rispettabili, quali Topolino o Stuart Little.
Firmino è forse il più misero e sfortunato tra i suoi colleghi. Ma la sorte può riservare sorprese anche per il più umile dei suoi figli. E proprio la gracilità e debolezza di firmino lo porteranno a cibarsi, non dei succulenti scarti del cibo degli umani, ma dei bordi dei libri presenti nello scantinato in cui è allevato.
Così il nostro disgustoso protagonista scopre di riuscire a leggere i titoli dei libri di cui si ciba, diventando un ratto letterato.
Raccontato tutto in prima persona dallo stesso Firmino, il romanzo è la sua autobiografia, la storia della sua crescita intellettuale ed emotiva, nonché della sua scoperta del mondo degli uomini.
Interessante, colto, a tratti un po’ disgustoso, sarà apprezzato dagli amanti della lettura.
Importante: non è un libro per bambini.
Ruggero Signoretti
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