|  Buona Apocalisse a tutti
Mondadori, nella collana Strade Blu, pubblica finalmente uno splendido romanzo edito in Gran Bretagna nel 1990. Quest’opera è stata scritta a quattro mani da due autori, entrambi inglesi, che, da soli, rappresentano la migliore fantasy surreale e comica mondiale. Il primo è il padre della sagra del Mondo Disco (Discworld) composta da quasi 40 romanzi, più altre serie più brevi, che lo rendono un autore decisamente prolifico. Il secondo è il creatore della serie a fumetti Sandman, nonché di numerosi romanzi e sceneggiature. Insieme danno vita alla più divertente fine del mondo che il mondo ricordi.
Non è la prima volta che l’apocalisse ispira autori contemporanei. L’argomento, anzi, è stato molto sfruttato, sia in chiave classica che moderna, con ambientazioni horror, denuncia, fantascienza, fantapolitica, … .
Pratchett e Gaiman, da par loro, decidono invece di presentarci l’armageddon in chiave surreal-ironica. Protagonisti un angelo pignolo, Azraphel, appassionato collezionista di libri rari, e un diavolo modernista, Crowley, inventore degli svincoli autostradali. I due vivono sulla terra fin dalla cacciata dal Paradiso Terrestre e , tutto sommato, non vi si trovano male. Sicuramente meglio che nell’afoso Inferno o nel noioso Paradiso. D’altra parte, se l’ora è arrivata, non possono opporsi al volere dei loro superiori. O no?
In una corsa serrata, che ha come meta un piccolo paese di una piccola contea della sonnolenta campagna inglese, i due protagonisti incroceranno streghe che si innamoreranno di cacciatori di streghe, i quattro cavalieri dell’apocalisse, angeli caduti, motociclisti, poliziotti, militari, postini e una furba e determinata gang di ragazzini, decisi a rendere epiche le proprie vacanze estive.
La mistura è completa, il divertimento anche.
La fusione dei geni dei due autori produce una sintesi hegeliana che ricorda, nel piacere del non-sense, le opere di Douglas Adams.
Peccato, solo, aver dovuto aspettare 17 anni per leggerlo in italiano.
Ruggero Signoretti
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