Nota a margine
Non sono nata
dalla polvere
non ritornerò
polvere.
Non sono discesa
dal cielo
e non tornerò in cielo.
Io stessa sono il cielo
come una volta di vetro.
Io stessa sono la terra
come un fertile suolo.
Non sono fuggita
da alcun luogo
e non tornerò
in alcun luogo.
A parte me stessa non conosco altre lontananze.
Nel turgido polmone del vento
e nel cuore indurito delle rocce
devo
me stessa
qui
dispersa
ritrovare.
Zuzanna Ginczanka
(Traduzione di Alessandro Amenta)
A via di Monte Giordano 47, presso lo spazio Pensieri in Moto, giovedì 7 febbraio 2008 sarà organizzata una serata poetica in memoria della poetessa Zuzanna GINCZANKA, una delle più interessanti voci poetiche degli anni Trenta, fucilata nel 1944.
Con la partecipazione di: Alessandro Amenta, Jarosław Mikołajewski
Zuzanna Ginczanka (1917 - 1944) è poetessa dei sensi, della libertà, del dubbio e dell’ironia. Proveniva da una famiglia ebrea russa trasferitasi subito dopo la rivoluzione d’ottobre a Równe in Volinia, all’epoca multietnica cittadina polacca. Talento precoce, debuttò appena diciassettenne su “Wiadomości Literackie”, divenendone presto collaboratrice. A Varsavia entrò negli ambienti delle avanguardie poetiche (soprattutto Skamander). Nel 1936 pubblicò “O centaurach”, è unico suo volume uscito in vita, e iniziò a scrivere poesie satiriche per “Szpilki”. Venne fucilata nel 1944 nel campo di concentramento di Płaszów. Amata dai suoi contemporanei, stella luminosa degli anni Trenta, dopo la guerra è stata coscientemente rimossa dall’immaginario collettivo.
http://www.wydawnictwobrama.com.pl/?s=17&mNWact=2&nid=6
http://fzp.jewish.org.pl/poezja7.html
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