STORIE EMOZIONANTI DI MACCHINE PENSANTI
Questo libro, sebbene ormai vecchio di una ventina d’anni, rimane un testo di riferimento per chi è interessato ai problemi della mente e della coscienza.
Qual è la relazione tra la struttura (il cervello) e la funzione (il pensiero)? Può lo studio dei fenomeni microscopici (le molecole, i neuroni) rendere conto del fenomeno macroscopico dell’attività mentale? Come e perché l’uomo è dotato della consapevolezza di sé? E la coscienza di sé, è vantaggiosa evolutivamente per l’animale uomo, o la consapevolezza è una caratteristica acquisita per caso? E quali sono gli elementi chiave che caratterizzano la mente umana, quelli che bisognerebbe copiare volendo costruire un’intelligenza artificiale? La memoria? La capacità logica-correlativa? O la capacità emotiva? Che caratteristiche dovrebbe avere una macchina capace di superare il famoso test di Turing – il test in cui un uomo interroga una macchina senza vederla: la macchina supera il test quando l’interrogante non riesce a distinguere le sue risposte da quelle di un essere umano vero.
E poi, supponendo di riuscire a costruire una macchina che imita a perfezione ogni reazione umana, come stabilire fino a che punto le sue emozioni sono simulate, e fino a che punto la macchina le prova veramente?
Gli autori dichiarano fin dall’inizio un punto di vista puramente meccanicistico su queste questioni. Ritengono sostanzialmente che non ci siano funzioni della mente che non possano essere spiegate (se non oggi in futuro) in base a fenomeni fisici, siano essi microscopici, macroscopici o di gruppo. Ritengono inoltre che non sia impossibile (almeno sul piano teorico) costruire macchine capaci di svolgere tutte le attività, intellettive o emotive che siano, della mente umana (sebbene, ci si potrebbe chiedere, a che scopo costruirle).
Nonostante l’approccio pragmatico, e nonostante gli autori siano due importanti studiosi di psicologia e di intelligenza artificiale, la struttura del libro non ha nulla della dissertazione accademica da addetti ai lavori. Al contrario, le considerazioni tecniche vengono esposte sempre in modo molto immediato mediante esempi, paradossi, invenzioni. A brani tratti da saggi o da opere divulgative, sono inframmezzati stralci di narrativa da scrittori come Borges, o Stanislav Lem, autore di bellissimi libri di fantascienza, tra cui il romanzo da cui proviene il film Solaris. O da Lewis Carroll, l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, che fu studioso di logica, e nascose nei libri di Alice una serie di giochi ed enigmi matematici.
Nonostante la lunghezza e qualche raro passaggio più complesso, questo libro nell’insieme risulta non solo chiaro e accessibile anche a chi non ha nessun background sull’argomento, ma addirittura suggestivo, non solo per il fascino delle questioni in gioco, non solo per il modo sfaccettato e paradossale in cui le affronta, ma anche per l’autentica poesia di alcuni dei suoi brani.
Marta Baiocchi |