Un uomo, il cane e gli zombie
Per circa 100 minuti, tanto dura il film “Io sono leggenda” di Francis Lawrence, Will Smith regge da solo, o quasi, la scena. Riempie lo schermo vestendo i panni di Robert Neville, il protagonista della storia, un ex scienziato militare che in compagnia del suo cane Abby è impegnato a salvare l’umanità colpita da un virus letale.
L’epidemia, che ha sterminato molti esseri umani, ha trasformato i sopravvissuti in creature mostruose e fameliche. Neville, immune al virus è solo, di quella solitudine immensa che pesa su chi si sente l’ultimo uomo della terra. Preda dei feroci mutanti che comportandosi come zombie gli danno inesorabilmente la caccia, il nostro eroe si organizza per affrontarli e, all’occorrenza sa come sfuggirgli nascondendosi. Will Smith si muove in una New York deserta e apocalittica, tra atmosfere cupe, incombenti, dove il senso del pericolo, insistente e persistente, pervade lo schermo accompagnandosi a una presa di coscienza di angosciante impotenza che coinvolge lo spettatore stesso.
La paura è tangibile e l’oscuro presentimento del tragico e della morte si fa immanente. La consapevolezza del più nulla di umano intorno spinge Robert Neville verso l’istinto primordiale di esistere, di essere, di restare vivo. Solo e pure gigantesco nella sua lotta e nella sua missione, cercherà disperatamente di trovare un antidoto per fermare l’espandersi del virus nel resto della terra.
La speranza che qualcun altro, da qualche parte del globo, non sia stato infettato e si sia salvato come lui lo sosterrà nella sua ricerca frenetica e, alla fine, riuscirà a scoprire il modo per arginare la trasformazione mostruosa. Il prezzo da pagare sarà però altissimo e Robert sacrificherà la propria vita per salvare l’umanità. Il film, ricco di sequenze spettacolari forti e di grande impatto, risulta decisamente efficace.
Will Smith garantisce già da solo il successo della pellicola e lo scenario desolato e disperato nella sua cupezza fa il resto. “Io sono leggenda” è tratto da un classico di fantascienza, il romanzo omonimo di Richard Matheson. Nel libro, un cult scritto nel 1954, la vicenda è ambientata nel 1976; nel film attuale ci troviamo invece nel 2012 e i vampiri originali della storia qui sono diventati zombie. Nel frattempo altri due film “L’ultimo uomo della terra”(1964) e “1975: occhi bianchi sul pianeta terra”(1971) avevano tratto spunto dallo stesso libro.
Il regista Lawrence con il suo “Io sono leggenda” ha costruito un film decisamente moderno e spettacolare, molto hollywoodiano, a metà tra il catastrofico e gli zombie-movie per la gioia di tutti coloro che amano questo genere di pellicola. E sono tanti visto il successo al botteghino.
Ester Carbone
|