LA STORIA DI “MOLLY SWEENEY” DELL’IRLANDESE BRIAN FRIEL
VEDERE O CONOSCERE L’ASSOLUTO AL TEATRO VALLE DI ROMA
CON LA REGIA DI AMDREA DE ROSA
Quella di Molly Sweeney è una storia non comune, pensata, sentita e scritta intensamente da Brian Friel, massimo autore del teatro contemporaneo irlandese poeticamente impregnato di suggestioni celtiche quanto proiettato verso sottili concezioni avveniristiche.
Lo spettacolo, dopo la prima nazionale al Metastasio di Prato, è in scena al Teatro Valle di Roma. Uno spettacolo insolito, inquietante e gentile che va a precipizio senza intervallo per novanta minuti, tagliati “visivamente” in due parti.
Eppure, attraverso lievi e intense percezioni, si finisce per scoprire tre dimensioni diverse a simboleggiare, attraverso la vita di Molly, fanciulla non vedente, fasi arcaiche immutate del femminile. Ma le chiavi di lettura dello spettacolo, diretto con passione da Andrea De Rosa, sono tante
e ognuno, come raramente accade, può intuire segrete sfaccettature della “verità” oltre schemi convenzionali che nascondono l’inquietante mistero dei sensi e dell’essere. Sento quanto la parola sia inadeguata a presentare uno spettacolo quietamente drammatico, senza svelare troppo di quanto l’autore ha composto nei tempi veloci e sospesi del racconto. Pur non trattandosi di un giallo, in senso comunemente inteso, è impossibile rivelarne più di tanto senza comprometterne l’ascolto e la visione, come è difficile dire che... non basta “vedere” per scoprire e respirare la vita.
Soltanto quando Molly sarà… invasa dalla vista, scoprirà di aver potuto toccare e percepire l’assoluto, rispetto a quel piccolo mondo “reale” che ora è condannata a vedere per sempre. In fuga, ai limiti stellati della follia e a prezzo della vita, lei tenterà il recupero di intime visioni, beatitudini scomparse tra immaginazione e sogno, oltre accecanti stereotipi convenzionali del reale. E nel gioco plurimo dei simboli, traspare l’incubo dell’autore, inchiodato, come nel sogno pauroso dell’infanzia,
a tempi oscuri, mai trascorsi, nella “civiltà”dell’uomo.
La delicatezza di Valentina Sperlì, nel personaggio di Molly,
l’implacabile perseveranza amorosa tracciata da Leonardo Capuano, nel ruolo di Frank e i ritmi impeccabili di Paolo Graziosi, nei panni di un diabolico Dottor Rice, disegnano creature che si sfiorano appena…tra i suoni di Hubert Westkemper, talvolta ingigantiti dal buio.
E mentre loro parlano solo a se stessi, muovendosi con eleganza nei costumi di Ursula Patzak, sono illuminati sapientemente dagli effetti di Pasquale Mari e, ineluttabilmente prigionieri, dentro la scena perfetta di Laura Benzi. Il pubblico, altrettanto impeccabile, ha trattenuto il respiro fino all’applauso finale, intenso, prolungato e ripetuto in varie chiamate. Finalmente uno spettacolo interessante, da vedere e da ascoltare al Teatro Valle di Roma, fino al 27 gennaio.
Sarina Aletta
Tournée 2008
- 29 e 30 gennaio 2008 Latina - Teatro Comunale
- 31 gennaio 2008 Rosignano Solvay - Teatro Solvay
- dal 1° al 3 febbraio 2008 Pistoia Teatro Manzoni
- 4 febbraio 2008 San Casciano - Teatro Niccolini
- dal 6 al 10 febbraio 2008 Brescia - Teatro Sociale
- dal 13 febbraio al 2 marzo 2008 Catania Teatro Verga
- dal 7 al 9 marzo 2008 Cosenza - Teatro Comunale Rendano
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