Mediterranea

STREET ART. NON SOLO GRAFFITI

 

Se pensate che la Street Art sia soltanto un muro o un vagone di un treno imbrattati di vernice spray, provate a fare un salto alla Dorothy Circus Gallery. La mostra “City Slang – The street comes to the Gallery” vi farà cambiare idea.
City Slang, in quanto la Street Art è slang figurativo metropolitano, la mostra prevede interventi di Street Art che partendo dal cuore della strada entrano in galleria.
Come in un viaggio dantesco il pubblico viene guidato in un percorso dove la Street Art si presenta nelle sue molteplici forme: graffiti, poster art, stencil art e site-specific performances. Una metafora dantesca non del tutto fuori luogo. La Divina Commedia di Dante Alighieri è fonte di ispirazione per gli street art romani, Lucamaleonte, Sten e Lex.
Noti per i loro stencil – immagini ritagliate in negativo impresse sul muro con la bomboletta spray – che di solito compaiono come fulmini a ciel sereno sui muri cittadini, affrontano la sfida dello spazio privato con un poster di grande formato raffigurante Dante e Virgilio, affisso sui muri esterni della galleria. Un invito a varcare la porta d’ingresso, porta dell’Inferno e al tempo stesso del Paradiso.
Scoprirete così che la Street Art non è soltanto graffiti, e, soprattutto, riesce ad esprimersi a livelli altissimi.
E’ il caso della giovane artista francese Koralie. La sua arte riprende una icona dell’orientalità, la figura della geisha, reinterpretandola in modo sempre nuovo, in una continua contaminazione di forme, colori, stencil e texture, con un occhio al mondo dei fumetti giapponesi.
E poi le sculture ecologiche di Mr Wany e Ale!, che nascono dall’assemblaggio di ormai inutili rifiuti metropolitani e dall’azione riqualificante dello spray che è innanzitutto riqualificazione dell’ambiente urbano.
E la visionarietà dell’artista TvBoy, con il suo ragazzino omonimo con il volto incapsulato nel tubo catodico di un televisore vintage. TvBoy è l’icona perfetta delle ultime generazioni nutritesi di latte e media. TvBoy è il protagonista di una storia che procede su tela o su muro come nelle strip di un fumetto per parlarci di bambini nati già grandi, in bilico tra innocenza e pericoli, in un mondo in cui non è sufficiente cambiare canale.
Infine, passato e futuro si coniugano in un singolo evento espositivo: nella Project room, la poster art degli artisti riuniti sotto il nome “Gar Crew” è posta al cospetto di una celebre affiche originale di Henri de Toulouse – Lautrec, che rappresenta un vero e proprio esempio precursore della poster art.


Se è vero che la Street Art si trova a disagio negli ambienti chiusi, nel caso di questa mostra l’intera galleria è contaminata dallo slang figurativo metropolitano.
La Street Art metafora della precarietà dell’esistenza umana. Come tutto il genere umano, è infatti destinata a transitare e poi sparire, cercando di lasciare un’impronta, un segno.
Street Art come libertà espressiva, necessità di creare e sperimentare, per rendere la città scenario di storie insolite, obbligare la gente ad interrompere la routine per osservare.
Ma fuori o dentro la galleria, la Street Art resta libera.

 

Simona Rasulo

Roma
Dorothy Circus Gallery
via Nuoro, 17

CITY SLANG
The street comes to the gallery

Dal 22 gennaio al 22 febbraio 2008
Tel. 06/7021179

www.dorothycircusgallery.com

Ingresso libero
dal martedì al sabato
dalle 11.30 alle 19.30

 


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