tutti i nomi
Il Signor Josè è l'unico che ha un nome proprio in questo romanzo.
Il Signor José è scritturale ausiliario presso una improbabile Conservatoria Generale dell'Anagrafe di una città anche lei senza nome, ed è un modello di abnegazione al lavoro e rispetto delle gerarchie.
Finché un giorno, dedicandosi a completare la sua collezione di informazioni su persone importanti della sua città, afferra per caso, fra le schede in archivio che gli occorrono, anche quella di una donna sconosciuta. Da quel momento, pur di ritrovarla, sarà disposto a fare qualunque cosa: mentire, falsificare, rubare...
Il libro è la narrazione appunto di questo irrazionale accanimento con cui il signor Josè cercherà di rintracciare questa sconosciuta, rischiando salute e dignità, con insospettabili trasgressioni ai principi di una vita trascorsa nello zelo per il proprio lavoro, senza nessuna reale motivazione, anzi per una motivazione talmente irrisoria e insensata da spiazzare il lettore a cui non resta che cercare di dare significato a ciò che, forse apparentemente, non ne ha.
L'atmosfera è spesso angosciosa, resa benissimo dallo stile limpido e freddo di Saramago, e la sensazione che pervade il libro è di impotenza, l'impotenza di riuscire a portare a termine la propria ricerca, tanto più che la donna che cercava è morta suicida proprio in quei giorni, ed egli ne avrà notizia, semplicemente, dall'avvenuto trasferimento della sua scheda dall'archivio dei vivi a quello dei morti.
Tuttavia, l'accanimento, appunto perchè irrazionale, del signor José non verrà meno, la sua ricerca continuerà perchè non era il corpo fisico della donna in fondo, l'oggetto del suo cercare, e lo scioglimento del romanzo riserverà una sorpresa, come solo i romanzi ben architettati possono fare.
Tutto questo narrato nello stile, inconfondibile di Saramago, con la sua descrizione maniacale dei dettagli, delle azioni quotidiane dei protagonisti, il modo di mangiare, dormire, riscaldarsi, radersi, portare un abito in tintoria, per poi sconvolgere queste azioni comuni e normali mettendole in relazione con avvenimenti assurdi e avvolgendole così in una atmosfera surreale che è poi la spinta che fa si che gli eventi si susseguano e la storia si avvii verso il suo epilogo. Dolce, logorante e incisivo (e un po' pesante...)
Sonia Conversi
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