COME VISITARE ROMA
Curiosare tra i libri può sortire delle sorprese, grazie anche allo spirito del librario, e trovare in evidenza una serie di tre guide su Roma, diverse tra loro. Il libro che Ilaria Beltrame ha dedicato a “101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita” è la rivelazione del trittico composto anche dall’ascetico “Roma. Passeggiate in città” di Fay Martha, 50 schede per altrettanti itinerari, e la “Guida non conformista alla città” redatta da Abbate Fulvio.
Tre proposte, per scoprire i diversi lati di una città come Roma, che si possono integrare, ma soprattutto escludere secondo l’interesse del lettore.
Ilaria Beltrame compone un affresco di Roma in 101 itinerari tematici per tutti i gusti. In una sorta di percorsi poetici, la scrittrice, conduce il lettore tra curiosità artistiche della Città Eterna, partendo dalle testimonianze di una Roma imperiale sino all’Urbe che quei fasti voleva ricuperare, passando per il Medioevo e il Barocco, senza escludere il trionfale connubio tra architettura e musica del nuovo Auditorium o scoprire dei tesori di architettura razionalistica andando a pagare i conto correnti. Nel libro, se si è in cerca della natura e dei panorami mozzafiato, si può trovare dei suggerimenti per godere dell’ozio in una villa sul Granicolo o la passeggiata tra gli acquedotti romani. Dopo aver saziato lo spirito si può scoprire dove mangiare la pizza o la pajata, questo punto porterà al tradizionale numero tondo di 100 cose, sino alle specialità della cucina ebraico-romanesca e al tripudio di sapori e colori della pasticceria Valzani. Da Caravaggio a Pier Paolo Pasolini, dalla colazione all’aperitivo.
Diverso è l’approccio di “Roma. Passeggiate in città” che Fay Martha realizzò in inglese e che l’editore Salani ha fatto tradurre e stampare in Cina, una curiosità in più, nel 2007, per chi è stanco di ingombranti guide con mappe incomprensibili. Una pubblicazione leggera e pratica, con cinquanta carte, poco più grandi di quelle da gioco, con altrettante passeggiate. Da un lato della carta c'è la piantina di una zona della città, dall'altra la descrizione del percorso, raccolte in un contenitore rigido molto pratico e professionale, di gusto Touring Club.
Ben diverso è ciò che ha confezionato Fulvio Abbate con “Roma. Guida non conformista alla città”, proponendo al lettore di visitare la città attraverso chi ci abita, cadendo nel gossip, accomunando Pasolini a Barbara Palombelli, i gatti del Colosseo con i cani dei Parioli, i tassisti a Roberto D'Agostino, Moccia e Lodoli a Ponte Milvio, da Augusto a Bombolo. Quella proposta è una visita della Roma contemporanea, per chi la conosce nel suo profondo o per chi non ha alcun interesse per l’arte e la storia, passeggiando tra cinema e letteratura, sghignazzando sulla sintetica descrizione dei luoghi e sul sarcastico con il quale liquidare i comportamenti dei presunti “vip”, trovandosi avviluppati da una miriade di nomi, occasioni da arguto atteggiarsi in salotti radical chic.
Per completare il panorama dei diversi punti di vista nell’illustrare Roma è doveroso rispolverare il “Perdersi a Roma” di Roberto Carvelli. Quella di Carvelli è una Roma raccontata attraverso una serie di conversazioni con Marco Lodoli, Roberto Cotroneo, Sandro Veronesi, Erri De Luca, Vincenzo Cerami, Christian Raimo, Claudio Damiani, Mario Desiati, Sandra Petrignani, Antonella Anedda, Carola Susani, Valerio Magrelli, Luca Canali, Sandro Onofri, Attilio Bertolucci, per cogliere l’anima segreta e immaginaria della città. Un libro che anticipò il “Perdersi a Bologna” di Matteo Marchesini.
Se poi ci si vuol calare nella “vita quotidiana a Roma nell'apogeo dell'Impero”, è consigliabile l’omonimo libro, dello storico francese deceduto nel 1970, Jèrôme Carcopino. Dalla toletta mattutina alla cena serale, le occupazioni e il tempo libero di Roma antica in un vivacissimo affresco storico.
Nulla a che vedere con “Una giornata nell'antica Roma” di Alberto Angela, per le edizioni Mondadori, ma adatto ad una più ampia platea “televisiva”.
Gianleonardo Latini
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