LA LIBERTÀ CORRE SULL'ACQUA

Due mesi fa, durante una serata letteraria al tempio di Adriano, ho finalmente conosciuto Bjorn Larsson, scrittore svedese di cui avevo letto "La saggezza del mare".
S’incontrava con lo scrittore argentino Alberto Manguel, un altro scrittore che ha il mare nel sangue e che nel mare vede il luogo primordiale dove rincorrere le origini della letteratura. E infatti la serata s’intitolava “Ma Ulisse era un pirata? La letteratura è un mare in cui navigare in cerca di libertà”.

Manguel aveva scritto di recente il saggio "Omero. Iliade e Odissea", mentre Larsson parlava soprattutto de "La vera storia del pirata John Silver", con cui era diventato famoso in tutto il mondo (da noi è stato tradotto nel 1999). Ma ne aveva poi scritti tanti altri.

Mi interessava sentirlo parlare dal vivo e magari scambiarci due parole (amo il mare, ovvio), e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal suo italiano, corretto e affabile. Parlava anche del libro che sarebbe appena uscito, "Bisogno di libertà".

Larsson da giovane è stato anche in galera per aver rifiutato di fare sia servizio militare che civile, ha vissuto in barca per un paio d’anni navigando per i mari del nord e si da giovane ha alternato esperienze di studio e lavoro.
Arrivato a cinquant’anni, Larsson parla chiaro: "Non si nasce liberi, lo si diventa, e non basta né desiderarlo, né sognarlo, né avere la sensazione di esserlo, per diventarlo realmente: essere liberi è una conquista continua, e precaria, che dura tutta una vita”. Per partire bisogna essere ben attrezzati e accettare anche l’imprevisto, ma una volta salpata l’ancora non ci si ferma più, anche se amori e amicizie premono.

Ma ora Larsson ha tirato i remi in barca: da dieci anni vive in un piccolo villaggio di pescatori, in Danimarca, ha una compagna, una figlia di dodici anni e un posto come insegnante all’università di Lund. Già, ma lui che dice? Semplice: dopo quarant’anni trascorsi senza fissa dimora, sa gestire in modo positivo le limitazioni che possono dare una casa e un amore. L’amore, spiega Larsson, è un legame rivoluzionario, il più contraddittorio: nell’amore c’è un’apertura verso il mondo, dovuta alla sua stessa imprevedibilità. Per questo l’amore è anche e sempre una minaccia per l’ordine sociale. Ma se l’amore rende gli amanti meno liberi, perché presto si trasforma in bisogno di possesso, in gelosia, allo stesso tempo, emana una forza liberatrice tale da spezzare i codici e le regole della morale. E a cinquant’anni, il viaggio diventa interiore.

Marco Pasquali

BISOGNO DI LIBERTA