“TU VEDI, IO PASSO”
Laura Cionci, giovane artista romana, presenta anzi “dispone” con “TU VEDI, IO PASSO” con le sue carte francesi tutto un percorso, ora allusivo ora elusivo, che è intreccio enigmatico dove trappole visive ed evocazioni traslate segnano per lo spettatore/giocatore la mappa segreta di un viaggio nei meandri delle mute icone ludiche.
Icone ora ironiche, ora incombenti, impenetrabili ed ossessive, ora sfuggenti: nell’apparenza pietrificata dei loro gesti e dei loro sguardi a tratti traluce ed affiora l’inquietante corollario, antico quanto l’uomo, dell’eterno gioco che per segni incerti attraversa il labirinto di ingannevoli metafore.
Il gioco è scoperto ed è celato: solo occhi attenti scopriranno sorrisi o lacrime, condanna o salvezza; per chi ignora la chiave dell’ermetico apparire la botola si spalanca sul nulla, dietro il sorriso crudele del “Matto” balena l’insidia guadagnata dallo sciocco.
Non sedetevi al tavolo se non conoscete le regole! E ogni regola conosce infide eccezioni. L’artista ora dilata la figura fino a penetrarvi, sciogliendo nel cuore del simbolo domande e risposte, ora sovrappone brandelli di misteriosi ricami, ora fa sbiadire e impallidire il suo “Doppio gioco dell’immaginario” come la scrittura di inchiostri invisibili si dissolve al suo rivelarsi. Così, con ambigua destrezza, il gioco si conclude, e ai suoi margini appare finalmente l’enigma tutto da decifrare, il velo di eleganti parole che hanno il fascino di aristocratiche, antiche sentenze: “IO UNA A LEI, LOR DUE A LUI, TU TRE A NOI O ANCHE DI PIÙ; E TUTTE TORNANO A TE DA LUI, SE BEN MIE FOSSERO OR NON SON PIÙ...
Luigi M. Bruno
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