Mediterranea

EVOLUZIONE E CREAZIONE
Anniversari: Darwin

 

Sono passati duecento anni dalla nascita del botanico e zoologo britannico Charles Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 - Londra, 19 aprile 1882), autore di una delle opere che più hanno inciso sulla scienza moderna e sul modo che l'uomo ha di vedere il mondo, l'Origine delle specie.
In questo saggio Darwin espone la teoria dell'evoluzione nelle specie animali e vegetali per selezione naturale, maturata tra il 1831 e il 1836 dopo cinque anni di ricerche lungo le coste del Sud America a bordo dell'HMS Beagle, durante i quali ebbe modo di analizzare campioni di fossili e di organismi viventi di diverse parti del continente.
La sosta alle Galapagos in particolare gli permise di effettuare delle osservazioni su alcuni tipi di uccelli e tartarughe che presentavano caratteristiche fisiche differenti in ogni isola dell'arcipelago pur appartenendo alla stessa specie. Darwin ipotizzò allora che questi animali avessero un'origine comune ma che si fossero poi adattati distintamente ai diversi habitat, formulando così il concetto di "selezione naturale", secondo il quale nella lotta per le risorse di un determinato territorio solo gli individui con le caratteristiche "migliori" riescono a perdurare ed a trasmettere questi tratti favorevoli alla propria discendenza.
Ben consapevole del forte impatto che questa tesi avrebbe avuto non solo sulla comunità scientifica ma sull'opinione pubblica generale, Darwin la diffuse soltanto nel 1859, dopo aver ottenuto le prove necessarie ad avvalorarla.
L'evoluzionismo infatti, sebbene il suo ideatore all'epoca non fosse affatto ateo, si scontrava fortemente col pensiero metafisico tramandato dalla religione cristiana e dal modello creazionista - in cui ogni essere vivente è perfetto ed immutabile perché creato da Dio stesso - facendo giocare alla causalità e non più alla finalità il ruolo fondamentale nei mutamenti del vivente ed escludendo qualsiasi fenomeno soprannaturale.
Il contrasto fra evoluzionismo e creazionismo non appartiene a chissà quale lontano passato oscurantista, al contrario è ancora oggi motivo di furiosi dibattiti fra le comunità scientifica e religiosa: la Chiesa cattolica ad esempio, pur non opponendosi all'ipotesi evoluzionistica come fenomeno storico, non esprime ancora una posizione ufficiale ed unitaria, che tende piuttosto a variare di nazione in nazione. Negli Stati Uniti soprattutto, i fondamentalisti evangelici che professano l'inerranza biblica continuano a chiedere legittimità alla tesi creazionista, dando luogo ad una serie di iniziative a carattere religioso, politico e sociale per richiederne l'insegnamento nelle scuole durante l'ora di scienze.
E' solo nel 2006 che la Royal Society, l'accademia nazionale inglese delle scienze di cui faceva parte Darwin, ha preso ufficialmente posizione nella controversia con la dichiarazione "Royal Society statement on evolution, creationism and intelligent design", nel cui prembolo si legge: "L'evoluzione è riconosciuta come la miglior spiegazione sia dello sviluppo della vita sulla Terra dalla sua origine, sia della diversità delle specie ed è giustamente insegnata come parte essenziale dei corsi di Scienze e Biologia nelle scuole, collegi ed università di tutto il mondo".
La disputa tra i seguaci della scienza e della religione dura da più di un secolo e sembra, per ora, non arrivare ad una conclusione chiara. Almeno finché non si prenderà definitivamente atto che religione e scienza diventino incompatibili nel momento in cui una delle due cerchi di invadere il dominio dell'altro.

David Chierchini

 


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