Mediterranea

FRAMMENTI DI MEDIOEVO

Il libro dedicato a Pietro Cavallini è un accurato esame di Tommaso Strinati e di altri studiosi di due quasi ignoti cicli di affreschi degli ultimi decenni del ‘200 conservati nei depositi della Pinacoteca dei Musei Vaticani; il primo ciclo con una serie di immagini con storie di Santa Caterina di Alessandria e con storie di San Benedetto proviene dal complesso, un tempo monastico, di Sant’Agnese fuori le Mura a Roma. Gli affreschi situati nella chiesa in una zona non sicuramente identificata, ma probabilmente dai matronei, furono staccati a metà ‘800, in occasione di grandi lavori di restauro promossi da Pio IX, trasportati su supporti in tela e gesso ed inviati ai Musei Vaticani. Il secondo ciclo consistente in un fregio con motivi vegetali e geometrici intervallati da animali fantastici fu rinvenuto alla metà del XX secolo in sale dell’attuale Palazzo Apostolico risalenti all’originale edificio costruito all’epoca di Papa Niccolò III negli anni 80 del XIII secolo. Gli affreschi sono stati da poco sottoposti ad un accurato restauro, a cura di Maurizio De Luca e dei suoi collaboratori, consistente nell’asportazione del telaio rigido in legno e gesso, molto compromesso e risalente agli originari restauri, sostituito con materiali moderni che assicurano una migliore leggibilità ed una più duratura conservazione di opere d’arte che hanno oltre sette secoli d’età e che hanno subito vicende traumatiche con lo “stacco” dal supporto originario e restauri rivelatisi inadeguati. Gli studi contenuti nel volume hanno il pregio di esaminare criticamente un periodo poco conosciuto nella vita artistica romana di cui rimangono pochi reperti; è l’epoca a cavallo tra la fine del ‘200 e i primi due decenni del secolo successivo prima che la “Cattività Avignonese” gettasse la città in una crisi politica, economica, artistica durata oltre cento anni. In questo periodo giganteggiano i nomi di Torriti, Rusuti e Cavallini pittori e mosaicisti che decorarono molti edifici sacri della città e di cui restano opere a S. Maria in Trastevere, a S. Cecilia, a S. Maria Maggiore. Gli affreschi esaminati sono opera di più artisti purtroppo anonimi ma come dice il titolo del volume “Attorno al Cavallini” fortemente influenzati da questo artista; il ciclo relativo a S.Caterina con disegno duro ed espressivo si ispira al gusto del gotico francese mentre gli affreschi con le storie di S. Benedetto sono attribuiti a Lello da Orvieto pittore dallo stile morbido e classico tipico del Cavallini e del giovane Giotto che nel periodo in questione lavorò a Roma e di cui restano frammenti affrescati in S.Pietro e il grande trittico Stefaneschi ora ai Musei Vaticani. Il fregio geometrico, vegetale, animalistico, di poco anteriore è sicuramente assegnato ad una bottega specializzata con chiari riferimenti allo stile gotico. Il libro ha il merito di esaminare un periodo artistico di Roma poco noto e attraverso la visione critica di affreschi di per se non di eccelso valore dimostra che nella città ferveva un’intensa vita artistica al pari di Firenze, Napoli, Venezia e che le committenze pontificie e curiali erano in grado di decorare edifici civili e di culto con opere d’arte di buon livello purtroppo in gran parte distrutte dal tempo e dal mutare delle mode artistiche. Il volume fa parte di una serie sponsorizzata dalla Dexia e che ha per oggetto lo studio della pittura nel Medioevo; i precedenti hanno trattato un affresco rinvenuto in S. Maria in Aracoeli, il ciclo da poco restaurato nel salone gotico dei Santi Quattro Coronati ed una serie di affreschi, ora al Museo di Napoli, provenienti dal castello Del Balzo di Casaluce (CE). Speriamo che l’iniziativa continui, produca studi e fornisca informazioni su tanti aspetti dell’arte nel Medio Evo.

Roberto Filippi


ATTORNO AL CAVALLINI
Frammenti del Gotico a Roma nei Musei Vaticani

 
Titolo originale

ATTORNO AL CAVALLINI
Frammenti del Gotico a Roma nei Musei Vaticani

Autore

A cura di Tommaso Strinati

Edizioni

Skira


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