Mediterranea

CATTIVA TELEVISIONE

 

Giovedì 6 marzo, ore 13.27 ca,. la giornalista di turno lancia l'ultimo servizio dell'edizione delle 13 del Tg Due della Rai, con un drammatico documento sui soldati americani.

Appaiono in primo piano, sullo schermo, due soldati americani, completamente equipaggiati, che ridono e scherzano verso la videocamera presumibilmente tenuta da un commilitone. Il soldato alla destra dello spettatore, ignaro di ciò che sta per accadere, agita per la collottola un cucciolo di cane mugolante.

Un tenero fagottino peloso, bianco e nero, dagli occhioni supplicanti, viene improvvisamente lanciato a parabola dall’altura, presumibilmente dell’Afganistan, senza un battito di ciglia.

La scena viene inesorabilmente replicata una, due, tre volte, inesorabilmente, come in un incubo. Il sospetto di un incubo consumato in un appisolamento post pranzo è apparso concreto, quando per l’intera giornata non una voce di protesta si era alzata contro un giornalismo sensazionalista che non riflette a quali spettatori viene inviato tale messaggio in quella fascia oraria.

Una cattiva televisione per uno dei peggiori modi di fare giornalismo. Quale esempio viene dato all’infanzia che vede tali scene? Sarebbe estremamente apprezzabile proteggere l’infanzia, prima di affrontare possibili campagne antiabortive.

La violenza è intorno a noi, ma non è opportuno replicare l’uccisione di un piccolo animale domestico, perpetrata con tanta leggerezza, come se si trattasse di un cartone animato, con molta noncuranza, nella piena allegria della mascalzonata e non del crimine verso un altro essere vivente soppresso per gioco.

Bullismo adulto? No. Solo dei militari inadatti ad essere di esempio, inadeguati a fronteggiare la violenza terroristica con degli atti da malati mentali Degli adulti incapaci di avere dei sentimenti, di essere vicini alle popolazioni che dovrebbero aiutare, indegni di indossare una divisa.

Queste sono azioni che colpiscono nel profondo e probabile causa dei numerosi suicidi tra i reduci americani, vittime di quello che vivono e dell’insensibilità del mondo.

Nessuna Associazione o Comitato per la tutela dei minori ha sporto delle lagnanze alla direzione del telegiornale della rete due, ma c’è chi si preoccupa della future nascite più che dare la precedenza alla difesa dell’infanzia, rendendola sicura, lottando contro lo sfruttamento del lavoro minorile, ma anche salvaguardarla dalla morsa degli adulti malintenzionati che ne abusano o traggono profitto dal traffico degli organi.

 

 

 Gianleonardo Latini

 


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