Mediterranea

JAZZ E INSOStENIBILE FASCINO DEL VIZIO ASSURDO

Kim Rossi Stuart è Luca Flores ed è semplicemente perfetto.
È evidente che i personaggi tormentati e sofferti appartengano un po’ al dna di quest’attore; il suo volto intenso e mesto, gli occhi malinconici e smarriti, l’espressione da ragazzo sensibile e indifeso, l’andatura ciondolante tipica di chi sente il peso della fatica di vivere sono tutte caratteristiche che, sulla scena, fanno di Stuart l’immagine speculare di “quei” ragazzi feriti dalla vita.

Luca Flores, un’anima fragile e geniale un po’ persa nei deserti della solitudine esistenziale, è stato un talento musicale.
Pianista jazz molto apprezzato dagli addetti ai lavori si afferma non solo sulla scena italiana ma anche su quella internazionale, ha tra l’altro suonato con Chet Baker e Dave Holland.

Poco conosciuto dal grande pubblico, ora, grazie al film “Piano, solo” di Riccardo Milani e prima ancora al libro di Walter Veltroni “Il disco del mondo – Vita breve di Luca Flores” (a cui il film si ispira), conquisterà certamente un raggio più ampio di notorietà. Il regista ha raccontato molto bene la sua storia peraltro dolorosa.

Il film per non è affatto lacrimevole, è intenso toccante, essenziale ma anche raffinato ed elegante come il jazz di cui è pieno. Luca Flores nasce a Palermo nel 1956 e muore suicida nel 1995 a Firenze subito dopo l’incisione del suo ultimo disco. Trascorre la sua infanzia in Kenia ed è un bambino felice. Coltiva la passione per la musica classica ed adora ascoltare il disco che l’adorata mamma gli ha regalato: è Vivaldi con le sue “Quattro stagioni” che Luca ha battezzato “Il disco del mondo” per via di un cerchio disegnato sulla copertina. Un brutto giorno un incidente automobilistico gli strappa la madre e Luca che viaggiava con lei, ma si è salvato, si porta dietro l’ultima immagine della mamma che gli sorride dallo specchietto retrovisore.
Il piccolo che si sente forse colpevole di quella morte causata da una materna dolcissima distrazione, è terribilmente colpito; questo trauma segnerà la sua vita indelebilmente. Diplomatosi più tardi al conservatorio di Firenze, Luca rivela subito un talento musicale fuori dal comune prediligendo il jazz. La sua musica singolare, fatta di purezza e fantasia è frutto di grande sensibilità oltre che di sofferenza profonda. In essa tutta l’anima graffiata dell’artista, il mistero della sua interiorità, l’intensità del suo dolore, lo strazio della psiche: un mix di sensazioni forti sommate a una personalità complessa, non facile. Pianista geniale e tormentato Luca vive una vita sempre in bilico e piano piano è conquistato dall’idea della follia nel senso che pur avendo paura di essere pazzo ne è in qualche modo affascinato.
Il ricordo dominante della perdita della madre e il suo rovello esistenziale lo trascineranno su un percorso senza ritorno che lo condurrà inevitabilmente al suicidio. Si conclude così, con un gesto drammatico, una vita tanto intensa quanto disperata; un atto voluto, una prova di dignità che anticipa un futuro destino ingrato. Il suo suicidio è comunque l’ultima firma silente e tragica di una persona che viveva ogni giorno come fosse l’ultimo.

Al regista Milani che ha portato sugli schermi questa storia di vita vissuta, va riconosciuto il merito di una grande sensibilità nel modo in cui si è accostato al personaggio, la capacità di raccontarlo nella sua affascinante complessità consegnandolo a noi così semplicemente qual era nella realtà.

Bravo nel tracciare sfumature e profondità interiori Milani sa tagliare con maestria il buio e la luce nelle immagini fino a far sentire il buio della psiche. Convincenti gli altri interpreti: Paola Cortellesi è Barbara Flores, la sorella; Jasmine Trinca è Cinzia, la ragazza di Luca; Michele Placido è papà Flores.

Ottima la sceneggiatura, bella la fotografia. Scenografia d’atmosfera, di ampio respiro i panorami montani in tono con gli stati d’animo. Alla fine, un filmino-ricordo nel film, quasi a volerlo venare di serena malinconia. Sulla pellicola “vecchio stile” quadretti di vita familiare, l’infanzia spensierata e lontana di Luca che gioca sulla spiaggia con la mamma e la sorella. Sullo sfondo lo splendido mare africano con i suoi spruzzi di acqua azzurrissima; nell’aria le note suggestive e svagate di “Malajka”.

Ester Carbone

Piano, solo
Titolo originale
piano, solo
Nazione
italia 2007
Genere
biografico
Durata
104 min
Regia

riccardo milani

Cast

Con Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Paola Cortellesi, Roberto De Francesco, Corso Salani, Mariella Valentini, Claudio Gioé, Sandra Ceccarelli, Konrad Podolny, Michele Placido.


realizzato da

con il patrocinio di


ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno