“LA CALUNNIA E’ UN VENTICELLO”… CHE PUO’ DIVENTARE CICLONE
Gli equivoci, i fraintendimenti spesso generano nella vita conseguenze drammatiche se non addirittura tragiche. Le vittime di questi “scherzi crudeli” del destino sono due: chi accusa e chi subisce l’infamia, certamente quest’ultimo in maniera più immediata e pesante. Questo è quanto Ian Mcewan racconta nel suo ispirato romanzo e che il regista Joe Wright traduce in immagini nella trasposizione cinematografica.
Il film “Espiazione”, scelto per inaugurare la 64° Mostra di Venezia, è fedele al libro nel senso che ne conserva tutte le caratteristiche essenziali, d’altronde lo stesoo Mcewan coadiuvato da Christopher Hampton, ha curato sceneggiatura. Il regista sa coinvolgere totalmente riempiendoci gli occhi e il cuore. La storia tratta un tema degno della tradizione classica dalla tragedia greca al romanzo russo. È un melodramma di grande intensità e profondità che tocca tutte le corde dei sentimenti e costringe a leggere oltre, a cercare cioè le motivazioni scomode e oscure di un errore fatale, ad analizzare i vari punti di vista, in una parola a non essere drastici e feroci nelle condanne. Chi sbaglia calunniando e sa di averlo fatto se non è un farabutto si porterà una ferita incancellabile per tutta la vita; la sua esistenza sarà segnata per sempre e il riscatto sarà duro.
È quello che succede in “Espiazione” a Briony, una ragazzina tredicenne, già scrittrice dotata di fervida fantasia. Teatro dell’azione una elegante casa inglese di campagna.
È il 1935; in un caldo giorno d’estate Briony, dalla finestra della sua stanza, osserva la sorella più grande Cecily che, dopo essersi denudata si getta nella fontana del giardino. Lì accanto c’è pure Robbie Turner (James McAvoy), il giovane figlio del loro guardiano, di cui Briony è segretamente innamorata. Quella scena scatenerà nella mente della ragazzina una serie di equivoci che la porteranno ad accusare Robbie di un crimine che non ha commesso. La calunnia non è però solo frutto di fraintendimenti; Briony, gelosa dell’amore di Robbie per Cecily è consapevole in qualche modo di quello che ha fatto. La sua accusa condizionerà la vita di ciascuno dei protagonisti cambiandola drammaticamente.
“Espiazione” racconta un errore fatale ma anche un amore impossibile: piccole storie individuali immerse poi nella storia universale. A narrare i fatti è una Briony ormai anziana e pentita (Vanessa Redgrave); è la sua voce che fa da filo conduttore.
Il film si divide in tre parti. La prima è sicuramente la migliore. Dinamica, attiva, coinvolgente, veloce, accattivante: un’ora da antologia, quasi un capolavoro. La scenografia e l’atmosfera richiamano alla mente, per il senso di vaga inquietudine “The others” di Amenabar. E poi c’è Cecily nel suo magnifico e sofisticato abito di seta verde stile anni’40; meravigliosa e irraggiungibile, un’immagine raffinata dentro una splendida cornice.
Nella seconda parte l’azione si sposta quattro anni dopo in Francia. C’è la guerra e Robbie, per sfuggire al carcere si è arruolato; Cecily, diventata infermiera è sempre innamorata di lui. Briony, pentita e tormentata dai rimorsi, cerca di ottenere il perdono dei due, ma il destino infausto è in agguato. Nella seconda parte c’è un piano sequenza spettacolare girato in maniera eccellente, con qualche scena che sa di epico; Wright, qui, sembra quasi Sergio Leone.
La terza parte, piccolissima, è girata in uno studio televisivo. In un’intervista confessione, Briony, scrittrice ormai anziana, sta spiegando i motivi che l’hanno spinta a scrivere il suo romanzo. L’espiazione lunga e sofferta sembra affievolirsi, assume il significato di una pena scontata, una specie di scotto pagato che attenua la gravità della colpa commessa tanto tempo fa. Il film, girato splendidamente, è tutto da godere; bellissimo, tristissimo, toccante anzi struggente.
Keira Knightley è Cecily: che fosse brava e bella già si sapeva, qui lo è di più. Non da meno l’attore protagonista James McAvoy (già ammirato ne “L’ultimo re di Scozia”); davvero eccezionale la sua interpretazione. Intensa Vanessa Redgrave, il suo nome è una garanzia anche se la sua presenza è poco più di un cameo. Perfetta Saoirse Ronan nel ruolo di Briony bambina. Inquieta e inquietante al punto giusto.
Ester Carbone
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