UN CORSO DI FISICA COSMETICA
Con questo breve saggio, Giada Melia Spinella, già autrice di poesie, racconti e romanzi brevi, affronta il problema della condizione femminile, analizzato nella quotidianità delle nostre vite. Consapevole dei rischi della sua scelta, l’autrice, in apertura del libro, osserva: “Scrivere sulle donne è difficile... – dichiara - per il pericolo di essere considerati banali, ovvi, ripetitivi”. Eppure, nello scorrere le pagine, ci si accorge immediatamente che la Spinella ha dalla sua un’arma segreta che manca a tanti studi asettici, o a tante impeccabili descrizioni giornalistiche: la spontaneità, e lo sguardo sincero di chi ha alle spalle una vita intera di esperienza vissuta. “Le mie considerazioni sono basate in primo luogo su una serena considerazione delle esperienze che ho fatto nel corso della mia vita...” scrive infatti, più avanti nel libro.
L’autrice racconta il suo primo risveglio alla consapevolezza con i colori smaglianti e immediati di una domenica assolata e lontana nel tempo. Colpita da un feroce mal di testa, durante una gita, si sente dire dal farmacista di un villaggio una frase sprezzante e maleducata: “Ha mal di testa? Questo significa che lei ha una testa, signorina. Questo è già molto per una donna.” Da qui in poi, la sua attenzione ai mille piccoli sgarbi che le donne debbono sopportare non si abbasserà mai più. Sono le piccole cose del quotidiano, i dettagli, che rivelano il quadro della reale considerazione della donna nella società: come il resoconto di un giornale, che di una scienziata tedesca scriveva “Ha inaugurato l’anno accademico con il corso di fisica cosmetica” invece che “fisica cosmologica”. Come la frase sentita da una donna del sud: “I figghi mia pisciano au muru” per dichiarare l’orgoglio di avere solo figli maschi.
La Spinella non dimentica, anzi ha ben presente, le orribili sopraffazioni che le donne subiscono vicino e lontano dai nostri occhi: la tratta delle schiave prostitute, le lapidazioni delle donne infedeli in alcuni paesi musulmani, ma anche le violenze che subiscono ragazze e donne italiane, accanto a noi, da parte dei mariti o degli stretti consanguinei.
Ma senza troppi discorsi filosofici, ci mette davanti con voce sicura tutti i piccoli esempi, che ci scorrono sotto gli occhi quotidianamente. Sono questi, che non bisogna mai perdere di vista, lascia intendere l’autrice, è da qui che bisogna cominciare. Forse non avremo occasione di partecipare direttamente alle grandi lotte per i diritti della donna nel mondo. Ma è altrettanto importante, forse più importante, cercare di cucire nel nostro quotidiano un rapporto diverso, più equilibrato e amorevole, con noi stesse e con gli uomini che vivono accanto a noi, in una società che sempre più mostra gli strappi e le scuciture di un indumento usato troppo a lungo e troppo male.
Marta Baiocchi |
Descrizione |
Giada Melia Spinella è nata e vive a Roma dove insegna. Nella sua Associazione Culturale, “Il nido del Falco”, a Roma in via Ermenegildo Frediani 39 00154, organizza incontri artistici. Tra le opere pubblicate ricordiamo: Luce nel tempo – poesie – Libroitaliano, 98; Polvere di sogni – Ed. Bastogi 2002; Il sogno dell'Innocente - 2004; L'ultima notte di Hector 2004.
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