La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
Henry DeTamble conosce la sua futura moglie Claire quando ha 28 anni e lei 21, ma lei lo conosce da quando ne aveva 6 e già lo ama. Henry infatti ha una anomalia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo.
Da quando aveva 5 anni gli capita, principalmente nelle situazioni di forte stress emotivo, di spostarsi nel tempo e nello spazio senza poter portare nulla con se.
Si ritrova dunque all'improvviso catapultato chissà dove e chissà quando in qualsiasi situazione o evento atmosferico senza poter fare null'altro che sopravvivere. Impara, aiutato anche da se stesso, a correre, a scassinare porte, a rubare portafogli per poter sopravvivere in qualsiasi momento e luogo venga catapultato. Ma soprattutto riesce ugualmente a vivere la sua vita, grazie all'amore totale che prova per sua moglie Claire che lo aiuta a trovare un equilibrio interiore, un centro di gravità permanente a cui aggrapparsi per non impazzire.
Nonostante la trama possa apparire complicata La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo non è un romanzo di fantascienza o una bizzarria letteraria in cui si fatica a entrare: l'autrice riesce a rendere la storia con abilità e bravura e la trama scorre in modo agile attraverso la narrazione a due voci di Claire e Henry.
La loro storia è coinvolgente e trascinante perché è la storia di un amore fra due persone in cui è facile ritrovarsi e le due voci che si alternano nel racconto sono piene di calore e passione. Nelle mani di questa originalissima scrittrice, il viaggio nel tempo diventa una metafora dell'imprevedibilità della vita. Anche le persone che si amano di più infatti non sono mai completamente unite e in ogni relazione uno dei due a vicenda è più innamorato dell'altro, o più maturo, o più presente. Audrey Niffenegger, attraverso questa anomalia temporale ci rappresenta le difficoltà della vita di coppia con strepitosa immediatezza.
La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo è dunque un bellissimo romanzo d'amore che non lascia indifferenti. Unica pecca, che perdoniamo ad un'opera prima tanto bella e ben scritta, è un accenno pulp che ho trovato un po' fuori luogo. Henry in fondo è già condannato a non avere una vita lunga come un normale essere umano, si consuma e invecchia più rapidamente degli altri a causa di questi suoi continui salti temporali, si capisce fin dalle prime pagine del libro, e mi è sembrata inutile una fine così plateale.
Sperando in un maggiore equilibrio narrativo, apetto dunque con ansia un prossimo libro che confermi questa nuova scrittrice. Sorprendente.
Sonia Conversi |