Vero come la finzione
E’ difficile definire commedia questo film molto poetico e tenero ma anche molto grigio, come il suo protagonista, un uomo che vive sottovoce, non arido e neppure stupido, soltanto estremamente mite, così mite che persino il suo orologio sarà più intraprendente di lui.
Mi hanno affascinato gli effetti speciali del film, con le scritte che compaiono intorno al protagonista così concentrato a ridurre in numeri tutte le azioni della sua vita.
Gli attori sono tutti eccezionalmente bravi, dalla scrittrice depressa e nevrotica Emma Thompson, struccata, sciatta, completamente proiettata sui suoi libri, ossessionata dall’idea della morte (le sue sono le scene più dure e meglio riuscite del film), a un Dustin Hoffman sopra le righe, divertente e divertito, a Will Ferrell che ci regala un Harold Crick trasognato, grigio e gentile, molto convincente al di là della storia surreale. Maggie Gyllenhaal, nel ruolo della pasticcera disubbidiente, è semplicemente deliziosa.
Il film però pecca di lunghezza eccessiva, non necessaria, e di un finale non all’altezza del resto della trama. Marc Forster nonostante affermi il contrario sembra molto più affascinato dall’inelluttabilità della morte che dalla vita.
Adorabile la scena del film in cui il protagonista porta sì fiori alla sua pasticcera, ma fior di farina…
Sonia Conversi |
Interpreti |
Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Dustin Hoffman, Queen Latifah, Emma Thompson, Denise Hughes, Eli Goodman, Michael Cook, Tom Hulce, Tony Hale |
La vita di un anonimo agente del fisco, Harold Crick, viene inaspettatamente movimentata, quando inizia a sentire una voce che fa la cronaca diretta di qualsiasi cosa egli faccia. Quando Harold, scopre che la voce che lo guida ormai in ogni suo movimento é quella della scrittrice Kay Eiffel, che scrive soltanto romanzi che terminano con la morte del protagonista, cerca in tutti i modi di far cambiare la fine del libro. |