Il sequel di “Manuale d’amore” si snoda lungo 4 episodi che sembrano essere un’evoluzione delle storie raccontate nel primo film; in realtà l’esecuzione appare piuttosto deboluccia e il risultato non pienamente soddisfacente. Le buone intenzioni di mettere in piedi un film di contenuto ci sono, in primis l’attenzione del regista ai grandi temi di attualità: pacs (o dico?), matrimoni gay, fecondazione assistita e quant’altro, ma l’impegno si è fermato lì; manca la volontà di sferzare, di andare a fondo. Anche se il progetto, l’idea di partenza, ha una sua forza il film rimane opaco, non vola alto, ma non per questo non è godibile, è divertente con qualcosa in più che va oltre la commedia. Indubbiamente Giovanni Veronesi nel suo primo “Manuale d’amore” aveva avuto il merito di parlare di sentimenti, di toccare in qualche modo le corde del cuore e lo aveva fatto in modo rispettabile. Qui in “Manuale d’amore 2 – capitoli successivi” mette in scena le variazioni sul tema dell’amore adeguando le storie ai mutamenti del costume e lo fa con l’intento di sfaccettare il sentimento dandogli un taglio più problematico e moderno. Questo suo sforzo di costruire un prodotto etichettando l’amore come un sentimento in piena crisi, svilito dalla confusione dei tempi è riuscito solo a metà; il film rimane sospeso, non morde e non graffia. Incisiva invece è la recitazione di alcuni attori. Da applausi Sergio Rubini nel ruolo del gay a cui fa da contraltare in una gara di bravura Antonio Albanese. Carlo Verdone è il Verdone di sempre cioè bravo; Barbora Bobulova con le sue nevrosi fa il verso alla Buy, ma non è lei, pur cavandosela bene; Fabio Volo si conferma uno dei migliori attori della sua generazione; Scamarcio bello e dannato, qui meno dannato e un po’ impacciato; la Bellucci impegnata a mostrare le sue grazie. C’è anche Fiorello in un cameo, nei panni di un infermiere e c’è Claudio Bisio che fa il DJ di una radio. Ed è proprio Claudio Bisio (Fulvio nel film) il collante dei 4 capitoli. Parlando da una trasmissione radiofonica introduce le varie storie commentando con la sua calda voce: “L’eros è la potenza primordiale che domina l’uomo”. E in “Eros” che è il titolo del primo episodio, la fisioterapista Bellucci si concede al paraplegico Scamarcio in una scena che pur essendo forte non è all’altezza del rumore suscitato: simbolicamente racchiude i sogni erotici un po’ di tutti. Ne “La maternità” una giovane coppia, Volo e Bobulova, è costretta ad una trasferta tragicomica in Spagna per una fecondazione assistita. Ne “Il matrimonio” la coppia gay, Rubini e Albanese, matura la decisione di sposarsi a Barcellona, ma prima deve superare pregiudizi esterni e dubbi interiori. Nell’ultimo episodio “Amore estremo” Carlo Verdone è Ernesto un cinquantenne in piena crisi di mezza età che insoddisfatto del suo menage matrimoniale perde la testa per una ventenne spagnola. A quanto pare in questo secondo manuale, la Spagna la fa da padrona, una sorta di terra promessa dove la confusione dei sentimenti ben si sposa con la confusione dei tempi. E Veronesi avverte: “Con i Manuali d’amore non è finita qui”.
Ester Carbone
Manuale d'amore 2 (Capitoli successivi)
Titolo
originale
Manuale d'amore 2 (Capitoli successivi)
Nazione
Italia, 2006
Genere
Commedia
Durata
120 minuti
Regia
Giovanni Veronesi
Cast
Carlo Verdone, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese, Sergio Rubini, Fabio Volo, Barbora Bobulova, Claudio Bisio
Trama: Il primo episodio - L' Eros - ha per protagonista Nicola, un affascinante ragazzo sui 25 anni travolto da una passione viscerale per Lucia che diventa una vera e propria ossessione erotica: il suo sogno proibito, il suo desiderio inconfessabile. Il secondo episodio - La Maternità - è la tragicomica odissea di Franco e Manuela, una giovane coppia che per avere un figlio è costretta a ricorrere alla fecondazione assistita. Protagonisti del terzo episodio – Il matrimonio - sono Fosco e Filippo, una giovane coppia gay che matura la decisione di sposarsi in Spagna. L'ultimo episodio - L' amore estremo - ha per protagonista Ernesto, un uomo di cinquanta anni con una moglie rassegnata, una figlia burina e una vita noiosa. Ma a sconvolgere la routine arriva Cecilia, ventotto anni, un ciclone di vitalità e bellezza.
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