“La cena per farli conoscere” è una commedia amara e sagace che denuncia con pungente ironia il mondo dello spettacolo e la degenerazione dei mass media. È la storia di un attore fallito, Sandro Lanza, interpretato da un bravissimo e sarcastico Diego Abatantuono, che probabilmente avrebbe fatto la stessa fine del personaggio rimanendo imprigionato nel ruolo-macchietta che lo ha reso celebre, se le sue meritevoli doti artistiche non fossero state valorizzate da registi intelligenti e impegnati come Salvatores e lo stesso Pupi Avati. Il protagonista, dopo una serie di film di scarsa qualità, passa a interpretare un ruolo di secondo piano in una interminabile soap opera, fino ad essere bandito dal cast a causa di un’operazione di chirurgia estetica riuscita male che gli rovina ulteriormente la carriera e gli sconvolge del tutto la vita. Ritrovatosi quindi sfigurato e senza lavoro, prende l’umiliante decisione di partecipare ad un reality show ambientato nelle fogne di Milano, ma, rivelatosi anch’esso un ennesimo fallimento, decide di togliersi la vita, senza però riuscirci.
Pupi Avati ne “La cena per farli conoscere” dimostra grande abilità nel riuscire a raccontare la triste e patetica storia di un attorucolo che, come tanti, si ritrova ad essere schiavo della propria insoddisfazione legata alla continua ricerca di un successo che non arriverà mai, riuscendo anche a far sorridere oltre che riflettere lo spettatore con una commedia agrodolce che ironizza sullo squallido mondo della tv trash, dei reality e dello sterile giornalismo volto al gossip che calpesta la dignità degli artisti caduti in disgrazia, che consapevolmente si prestano a questo crudele gioco finalizzato a far divertire il popolino non pensante. Ma il regista non si limita a descrivere il fallimento artistico del protagonista, ma anche la sua incapacità di essere padre e marito. Egli ha infatti tre figlie in diverse città d’Europa avute da tre relazioni differenti: Ines ( I. Sastre) una ragazza apparentemente gelida, ma in realtà molto fragile, che fa la giornalista a Parigi; Clara (V. Incontrada) una pediatra sensibile e altruista che vive a Madrid con il marito alcolista; e Betty (V. Placido) che è sposata con un uomo viscido con il quale vive a Roma in una casa spoglia e gelida come il loro rapporto di coppia. Sono tre donne fondamentalmente sole, chiuse in se stesse nell’infelicità delle proprie non semplici vite e nel vuoto lasciato dall’assenza paterna, che si ritrovano improvvisamente, in seguito al plateale gesto disperato del padre, unite e solidali nella sofferenza (e in questo ricordano i personaggi femminili di Pedro Almodovar). Quindi, un po’ per riportare la serenità nella vita del papà e un po’ per sbarazzarsi dello scomodo compito di occuparsi di lui, organizzano una cena finalizzata a fargli conoscere Alma, una donna abbandonata dal proprio marito e da sempre affascinata dall’attore. Nonostante le ragazze non riusciranno nell’intento di far innamorare i due (del resto nei film di Pupi Avati l’amore è soltanto ricordo o illusione), la cena si rivelerà comunque terapeutica: il protagonista imparerà infatti a conoscere le proprie figlie, anche nelle loro debolezze, e ad amarle veramente. Dopo tutto il film si conclude con un lieto fine: anche se dopo quella cena ognuno tornerà a immergersi nel groviglio della propria complicata vita e il protagonista non potrà mai realizzare il sogno di fare un film con Pietro Germi, egli non fallirà come uomo e riuscirà finalmente ad essere un buon padre.
Trama:Sandro Lanza è un'attore sul viale deltramonto, ha perso gli amici e lo spirito umoristico che gli faceva avere la battuta pronta in ogni occasione. Anche il lavoro va male e decide così di tentare il suicidio, annunciandolo pubblicamente, sperando che questo possa dare una svolta alla sua vita. Ricoverato in ospedale, viene raggiunto dalle tre figlie, avute con tre donne diverse, che vivono sparpagliate per l'Europa e non si vedono da molto tempo. Una volta riunite decidono di fare qualcosa per aiutare il padre, pensando di fargli conoscere una donna, una vera donna, colta, intelligente, autonoma, rassicurante, una di quelle donne dalle quali Sandro si é sempre tenuto alla larga.
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