Mediterranea

polvere sei e polvere tornerai...

Sospeso ad occhi chiusi in un'enorme sfera un uomo medita accanto ad un albero millenario: è Tommy, alias Tomas alias Tom, il protagonista uno e trino di un viaggio secolare alla ricerca del segreto della vita eterna. A custodirne il segreto è appunto un albero (figura totemica di quasi tutte le religioni ancestrali) dalla cui linfa sgorga la fontana del'eterna giovinezza, in grado di sconfiggere la morte di chi ne possa bere.
In un continuo sovrapporsi di tre piani temporali si passa dall'epoca dei Conquistadores ai nostri tempi ad un ipotetico futuro, seguendo le orme dello spagnolo Thomas Creo alla ricerca dell'albero della vita custodito dai Maya prima, gli studi del ricercatore Tommy dopo ed infine l'ultimo viaggio dell'astronauta Tom verso la nebulosa Xibalba. A spingere l'ostinata ricerca è l'amore per una donna che, come Tom, è sempre la stessa in diverse incarnazioni, la regina Isabella minacciata dall'Inquisizione, Izzie consumata dal cancro che la ucciderà ed infine - o al principio - il grande amore di una vita, perduto. A far da guida al protagonista il rifiuto delle leggi della vita che impongono la brutale separazione della morte, un libro scritto dalla moglie le cui pagine scandiscono i salti temporali ed un anello, prima perso ed infine ritrovato, in cui si concentra il significato dell'unione per sempre.

Darren Aronofsky non è nuovo ad opere - a dir poco - impegnative, avendo già firmato "P-greco - Il teorema del delirio", con cui tirava in ballo la Kabbalah e il cifrario della Torah dalla cui combinazione si svela il nome di Dio, e il cupo e calustrofobico "Requiem for a Dream", anch'esso scandito in tre tempi secondo le stagioni dell'anno, ad eccezione della rinascita della primavera.
Sorretto da una magnifica fotografia e da invenzioni sceniche che al posto della computer grafica utilizza ingrandimenti di microfotografie, il film inciampa in una sceneggiatura esile e in una generica ubriacatura new age che pesca in una religiosità che è più sentire comune che spiritualità. Ottime le interpretazioni di Rachel Weisz, fuori dal set moglie e musa del regista, e di Hugh Jackman, che lascia gli X-men senza rancori e riesce a creare e rendere credibile un personaggio non banale.
L'opera di Aronofsky sembra riflettere le caratteristiche umorali del regista, originale e psichedelico, ma anche macchinoso e presuntuosamente convinto di una superiorità culturale che si alimenta più di parole che di sostanza e scade in una retorica più banale delle banalità che vorrebbe combattere.

Dante Picca

L'albero della vita

 
Titolo originale
The Fountain
Nazione
U.S.A., 2006
Genere
Fantastico
Durata
96 minuti
Regia
Darren Aronofsky
Cast
Hugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Stephen McHattie, Mark Margolis, Fernando Hernandez, Sean Patrick Thomas, Cliff Curtis, Donna Murphy, Ethan Suplee, Richard McMillan, Lorne Brass
web

http://thefountainmovie.warnerbros.com/

Trama: Nel XVI secolo, il conquistador Tomas cerca disperatamente di salvare il suo amore per mezzo dell'albero della vita, la pianta leggendaria che si racconta possa donare la vita eterna a chi beve la sua linfa. Nel XI secolo, lo scienziato Tom cerca di salvare la vita di sua moglie Izzie, strappandola dal cancro che la sta consumando, dopo aver trovato la medicina in grado di curarla. Nel XXVI secolo sarà l'astronauta Tom che viaggiando alla ricerca della pianta sudamericana si scontrerà con il vero senso della vita.

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