E' un autentico carrozzone di folli quello che ci descrive la commedia tragicomica del regista Ryan Murphy, tratta dal libro di memorie di Augusten Burroughs, al secolo Chris Robinson. Una sorta di un'iniziazione al peggio della vita familiare, ambientata negli anni 70 seguendo l'adolescenza e la ricerca di un 'identità del giovane Augusteen.
Rampollo ignorato di un padre alcolizzato ed una madre egocentrica al limite dello psicotico, Augusteen si ritrova ad essere dato in affidamento alla famiglia allargata dello stesso strizzacervelli della madre, l'ineffabile dottor Finch non nuovo all'adozione dei pazienti più "promettenti". Come dei "nuovi mostri" i nuovi familiari di Augusteen offrono a chi cade dalla padella un letto di brace: pasti a base di croccantini per cani, ritiri "spirituali" nel "Masturbatorium" e come gioco di società l'elettrochock. Non stupisce che la figlia del medico in questione - peraltro sospeso dall'ordine - abbia scatenato una tempesta di denuncie per diffamazione contro l'autore del libro ed il regista del film.
Stupisce invece che, date le premesse del best seller a cui è tratto, "Correndo con le forbici in mano" finisca quasi subito per intrappolarsi in un clichè stravisto e strausato, quello della famiglia isolata e sociopatica che mai ha vissuto tanta celebrità in sala come negli ultimi anni.
A poco servono le scenografie - perfette - e l'atmosfera frikkettona della lieta magione del dottor Finch in cui tutto si svolge in base all'ispirazione e all'estro del momento. Il regista sembra non riuscire a scrollarsi di dosso i tempi da sceneggiato televisivo, alla Nip/Tuck di cui è autore.
Un mezzo miracolo lo fa Annette Bening nel ruolo della madre
ossessionata dalla sua presunta vena creativa, ma quando
il suo ruolo passa in secondo piano anche il film si spegne
e finisce per sembrare una brutta copia de "I Tenenbaum"
o peggio un episodio dei "Griffin". A fare da
tred-union - involontariamente ?- una Gwyneth
Paltrow ancora nel ruolo della figlia sciroccata
che in un caso era ossessionata da miniabiti a righine e
in questo è vittima del look da gotico americano
(le manca solo un forcone da brandire).
Sembra proprio che sotto il cappello di "cinema indipendente" si celi ormai la più classica delle operazioni commerciali e che basti un'infanzia difficile - qualcuno non l'avuta? - per imbastire film che si assomigliano come fette di pane in cassetta. D'altra parte come viene citato testualmente ""Dove saremmo senza la nostra dolorosa infanzia". Già... chi non ce l'ha può sempre inventarsene una.
Claudia Patruno
Correndo con le forbici in mano
Titolo
originale
Running with scissors
Nazione
U.S.A., 2006
Genere
Drammatico
Durata
122 minuti
Regia
Ryan Murphy
Cast
Annette Bening, Brian Cox, Joseph Fiennes, Evan Rachel Wood, Alec Baldwin, Joseph Cross, Gwyneth Paltrow, Patrick Wilson, Gabrielle Union
Trama: Augusten è un bambino ossssionato dall'igiene e dai genitori. La madre Deirdre è una poetessa frustrata e psicotica e il padre Norman, docente di matematica, è un alcolizzato che si disinteressa della moglie e del figlio. Quando il matrimonio dei Burroughs va in pezzi, Deirdre decide di andare in terapia dall'eccentrico dottor Finch.
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