DIRITTI
DI CARTA MANCATI
Capita che l’arte si accorga delle
mancanze di questa società verso il prossimo, una
mancanza di umanità, e propone degli eventi che possano
essere una cassa di risonanza alle concrete iniziative di
solidarietà delle diverse Organizzazioni non governative
ed è questo che, dopo la mostra dedicata alla ricchezza
dell’acqua, da tempo l’associazione Ars sta
portando avanti con una serie di proposte allestitive di
opere ispirate ai Diritti Umani che in febbraio ha raccolto
oltre un centinaio di artisti a confrontarsi nella mostra
romana presso LinuxClub all’Ostiense.
Una mostra sulla mancanza di Diritti in molti
luoghi del mondo, anche nella nostra Europa, che prosegue,
ampliata dalle nuove adesioni di artisti, nella libreria
360°, per approdare nel nuovo spazio espositivo “Pensieri
in moto”.
Spesso resta difficile notare le disuguaglianze che ci circondano,
ma quando ce ne accorgiamo ci accaloriamo e, prendendone
a cuore la situazione, trasformando le minoranze in lobby.
Appoggiamo leggi e si indiciamo manifestazioni, per ciò
che spesso è molto simile ad un vezzo, ma i Diritti
fondamentali, quelli che vengono quotidianamente calpestati
nel Dafur e nel 90% dell’Africa, in Cina e per l’80%
dell’Asia e un’utopia, ma anche in Oceania o
nelle Americhe, in Europa dell’Occidente e in quella
dell’Oriente, non trovano altrettanta attenzione.
Nel preambolo della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani dell’Onu […] dignità
e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti
dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il
progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore
libertà […], si condensa il sogno di un’uguaglianza
globale, per non garantire la libertà di alcuni a
discapito di molti altri, di garantire per ogni individuo
l’autodeterminazione e l’accesso alle ricchezze
del proprio paese, assicurando l’alimentazione, la
salute e l’istruzione. Focalizzando le tentazioni
neocolonialiste delle nazioni economicamente sviluppate
e maggiori produttrici dell’inquinamento industriale,
verso le terre ricche di risorse naturali e dei popoli che
ci vivono, le maggiori vittime dell’industrializzazione
dell’Occidente.
L'arte non potrà sopperire all'inadeguato insegnamento
di ciò che si chiamava "Educazione Civica",
ma sicuramente una mostra collettiva dedicata ai temi sociali
può creare un momento di riflessione su ciò
che in molti diamo per scontato.
Nel 2005 l’Ars ha intrapreso, con la mostra dedicata
all’Acqua come una risorsa e un diritto, un percorso
per coniugare l’arte con la reciprocità, tentando
di porre l’opera d’arte come elemento medianico
su ciò che non è una consuetudine in tutto
il mondo.
Ora, a cura di Gianleonardo Latini, vengono
proposte una serie di opere, tutte di formato 20x20 e di
tecnica diverse, sotto il titolo “Visioni dell’Umanità”,
per intraprende un viaggio attraverso i mille diritti negati,
indagando sui diversi aspetti dei “Diritti Umani”
che non si limita alla libertà, ma si chiede di garantire
per ogni individuo l’autodeterminazione e l’accesso
alle ricchezze del proprio paese, assicurando l’alimentazione,
la salute e l’istruzione.
Un’iniziativa che ha potuto contare
sull’appoggio non solo della Commissione Cultura Comune
di Roma, ma anche della Multiservizi, un’azienda comunale
impegnata da anni anche nel campo della solidarietà
con progetti in Africa ed in particolare nel Monzambico
Interessante è anche il progetto “Esodi: un
passo verso le genti che stanno arrivando”, promosso
dall’associazione “Ma.Nò.”
(www.associazionemano.it)
e realizzata nello spazio del Teatro
Ygramul (via N. M. Nicolai, 14), per coinvolgere
gli artisti a produrre un’opera sul tema dell’ospitalità
e donarla per finanziare la Casa
dei Diritti Sociali – FOCUS
(www.dirittisociali.org),
impegnata ad offrire un aiuto ai numerosi migranti, rom,
vittime di tratta, rifugiati e richiedenti asilo. Ma anche
persone senza dimora, abitanti di questa grande città,
in fuga non solo da carestie e guerre, ma anche dalla miseria.
Claudia
Patruno |