Mediterranea

Il bacio della donna ragno

 

Puig è un autore scarno.  I suoi libri non sono mai molto lunghi, le sue storie essenziali e quasi sempre estreme.

Anche in questo libro l’ambientazione è claustrofobica e minimale: due uomini sono rinchiusi in una cella: uno perché omosessuale, l'altro dissidente politico. In una realtà angusta e squallida che li priva di tutto, anche della speranza, il primo conserva la forza della fantasia e del sogno, il secondo il senso della dignità e della lealtà.
Il libro è costruito tutto sui dialoghi fra Molina e Valentin, i due protagonisti, e soprattutto sulle trame dei film che Molina racconta per far trascorrere le lunghe giornate in cella.
Il direttore del carcere, per far parlare il dissidente politico e fargli tradire i suoi compagni cerca di avvelenarlo, usando l’omosessuale Molina come spia per probabili confidenze in punto di morte.

L’effetto è completamente diverso. Molina si innamora del suo compagno di cella che vede, avvelenato, debole, sofferente, malato e come lui solo. Valentin accende il suo sentimento materno, il suo bisogno di amare, di curare, sollecita la “donna” che è in lui, con la sua debolezza quasi di bambino. E Valentin ricambia le cure con una gratitudine infinita, che si evolve quasi in amore, finché rimangono in cella. Perché un equilibrio, una parvenza assurda di felicità, di normalità, Molina e Valentin possono trovarla soltanto nello spazio angusto della cella in sono isolati, dove esistono soltanto loro due, e le regole da seguire sono soltanto le loro. In quel mondo fatto di vecchi film hollywoodiani  in bianco e nero, Molina può essere l’eroina che salva che salva il protagonista in pericolo, Valentin può mostrarsi debole e incerto e insicuro.

Ma appena il mondo risucchia di nuovo i due, quando il direttore del carcere decide di far uscire prima Molina, convinto che Valentin gli darà un messaggio da recapitare ai compagni dissidenti, l’incanto, l’equilibrio, si rompe. Valentin usa Molina dandogli un messaggio da recapitare facendo leva sul suo sentimentalismo, Molina sa di essere usato ma lo accetta perché questo è quello che è sempre accaduto nella sua vita. I ruoli sono di nuovo rispettati, i conti tornano di nuovo.
E il bacio sulle labbra di Molina non è un bacio d’amore, ma il bacio di Giuda. Di nuovo la storia si ripete.

Ludmilla Vipiteno

Il bacio della donna ragno

Titolo originale
El beso della mujer arana
Autore
Manuel Puig
Edizioni
Einaudi
Pagine
229
   

Trama
Nella cella di una prigione di Buenos Aires, ai tempi della sanguinosa dittatura dei generali, il militante di un movimento clandestino si ritrova con un omosessuale condannato per corruzione di minori. Due personaggi radicalmente diversi: l'uno ha tutti i modi di pensare dell'intellettuale politicizzato, l'altro si identifica con il mondo sentimentale dei film hollywoodiani. Così, per distrarre il compagno, prende a raccontargli i film che ama, scena per scena, con il linguaggio di chi crede assolutamente vere quelle storie. La convivenza forzata cambierà entrambi i prigionieri, in un susseguirsi di colpi di scena e in un crescendo di drammaticità e di intrigo.

L'autore
Manuel Puig (General Villegas, 28 dicembre, 1932 - Cuernavaca, 22 luglio, 1990) è stato uno scrittore ed autore di teatro argentino. Alcuni tra i suoi più conosciuti romanzi sono: Il tradimento di Rita Hayworth, Una frase un rigo appena, e Il bacio della donna ragno, da cui è stato tratto l’omonimo film per la regia di Hector Babenco.

Nato a General Villegas, nella provincia di Buenos Aires, nel 1946 si trasferì nella capitale dove seguì gli studi superiori e si laureò , cominciò a lavorare come autore di recensioni e commenti cinematografici prima in Argentina , poi in Italia.
Il sogno di Puig era quello di diventare sceneggiatore, di scrivere per il cinema e la TV. Il clima decisamente commerciale di Cinecittà però non si rivelò adatto alle sue aspettative.

Puig visse a New York fino agli anni ottanta, diventando lettore presso la Columbia University.

Nel 1989 Puig si trasferì in Messico a Cuernavaca, dove morì nel 1990.



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