Sandman – Il libro dei sogni
Un giorno Moni Ovadia disse che <<una barzelletta ebraica è una barzelletta antisemita raccontata da un ebreo. E questo fa la differenza>>.
Oggi Ovadia ci mostra che una barzelletta sul comunismo è una barzelletta anticomunista raccontata da un comunista. Ed anche questo fa la differenza.
Non è facile presentare Moni Ovadia a chi non lo conoscesse. Di origine Bulgara e di ascendenza sefardita, Salomone (Moni) Ovadia è autore teatrale, attore, cantante (più o meno), scrittore, uomo di sinistra (come si usa dire oggi, una volta si sarebbe detto compagno), studioso della cultura e della tradizione ebraica ed Iddish, con particolare riguardo a quella proveniente dall’Europa dell’est.
In questa divertente ed istruttiva opera, Ovadia ripercorre la storia dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dalla nascita al loro crollo.
Dalla Rivoluzione d’ottobre, capeggiata da Lenin, a Stalin, Khruščёv, Brežnev, Gorbačëv fino a Eltsin e Putin, Ovadia racconta gli eventi alternando brevi saggi storici a folgoranti e divertentissime barzellette e battute.
Non si pensi a questo libro come il solito lavacro delle mani in cui tanti ex comunisti, molti dei quali passati all’opposta fazione, si sono prodotti, rinnegando il proprio passato e le proprie idee.
Al contrario Ovadia opera una attenta ricostruzione storica sottolineando gli errori e le atrocità perpetrate in nome di un ideale di giustizia, uguaglianza, rispetto e libertà, senza delegittimare quegli ideali, ancor oggi assolutamente validi e condivisibili. Attraverso la risata e la satira sferzante, Ovadia recupera, dalle macerie prodotte dalla dittatura, dalla valanga di dati sui morti e le epurazioni Staliniste, la dignità delle persone che in quei valori hanno creduto e che per essi sono morti, tanto per mano straniera che per mano conterranea.
Ruggero Signoretti |