Mediterranea
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diritto di difesa
Questa fiction, le cui repliche vengono trasmesse in questi giorni, è stata mandata in onda qualche anno fa sui canali RAI ed ha avuto una storia decisamente travagliata: nonostante i buoni ascolti delle prime due puntate, la serie venne dapprima sospesa e poi riproposta durante l’estate, decisione che probabilmente ha decretato il definitivo naufragio di ascolti e la conseguente scelta di non produrne la seconda stagione.
Un vero peccato, non solo perché l’ultima puntata si conclude con un interrogativo fondamentale che riguarda tre dei protagonisti (e che, a questo punto, non troverà più una risposta), ma anche perché si tratta del primo esperimento di proporre in Italia il filone dei “legal drama” già ottimamente collaudato oltreoceano.
La serie è strutturata in ventisei episodi della durata di circa un’ora durante i quali ai casi legali si affiancano le vicende personali dei brillanti avvocati di un prestigioso studio romano ed un misterioso omicidio del quale viene incolpato un giovane poliziotto.
I protagonisti sono decisamente bravi, a parte, ovviamente, i grandi Remo Girone e Piera Degli Esposti e la sorpresa più grande è Martina Colombari che, smessi i panni di giovani e antipatiche dottoresse nei vari “Carabinieri” e “Medico in Famiglia”, si dimostra molto credibile nei panni di una agguerrita ed idealista avvocatessa che cerca la propria maturità lavorativa e sentimentale. La sua recitazione ha sicuramente risentito del benevolo influsso del suo maestro Girone/Valieri, fino a diventare progressivamente più sciolta ed attenta all’intensità espressiva, mentre la recitazione di Michele Venitucci risulta a volte un po’ forzata ed incapace di uscire dai binari dello stereotipo interpretativo del personaggio bello, ribelle e pericoloso.
Giulio Base si rivela ancora una volta assolutamente simpatico e professionale, in grado di saper rimanere un po’ defilato rispetto agli altri ma sempre incisivo.
Regia e montaggio indovinati incorniciano questo prodotto decisamente interessante che ha pagato il prezzo di essere considerato solo una seconda scelta rispetto ai vari (e fin troppo discutibili) reality ed affini che invadono i palinsesti.
Ribadisco, un vero peccato!
Giulia De Mare |
DIRITTO DI DIFESA |
Titolo
originale |
Diritto di difesa |
Regia |
Gianfrancesco Lazotti |
Cast |
Remo Girone, Martina Colombari, Michele Venitucci, Giulio Base, Piera Degli Esposti, Stefania Spugnini, Laura Chiatti, Samuela Sardo, Monica Comegna, Carlo Giuseppe Gabardini |
Trama: I casi umani e professionali di un gruppo di avvocati di un noto studio legale, dal suo fondatore, Cosimo Valieri, integerrimo ed ironico avvocato penalista, ai tre associati, Silvia Malatesta, Massimo Gillardi e Chiara Barbieri. Silvia, legata da un profondo affetto al suo vecchio amico Cosimo, è un grintoso avvocato divorzista, tanto razionale sul lavoro quanto tormentata nella vita privata; Massimo, specializzato in diritto societario, è il classico avvocato cinico più attento agli introiti dello studio che non all’effettiva onestà dei suoi clienti ed è sposato da poco con Chiara, ex allieva di Cosimo piuttosto distante dalla sua visione del lavoro e, a volte, della vita. Proprio Chiara, che alla professione privata affianca anche la difesa d’ufficio, si imbatte in Fabio Galli, un affascinante e ostinato poliziotto accusato di aver ucciso il suo collega ed amico Gianni Brenna che trafficava droga. Grazie al suo aiuto, Fabio, allontanato dalla Squadra Omicidi, inizierà a collaborare come investigatore privato con lo studio Valieri, indagando prima da solo e poi assieme a Chiara, da cui si sente sempre più attratto. |
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