Mediterranea
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L’IMPOSSIBILITÀ DI UNA TRAMA
L’ultimo romanzo di Marino Magliani, “Il collezionista di tempo”, conferma la straordinaria capacità narrativa di questo autore. Nei suoi libri nessun linguaggio di rottura, nessuna delle situazioni estreme di molta narrativa recente. La caratteristica dei suoi romanzi è il ritmo sicuro di un narratore naturale, un linguaggio semplice e trascinante, personaggi di profonda umanità. Poi l’immagine sempre presente della natura: una Liguria aspra che scappa fuori da ogni pagina, fatta di terrazze scoscese, del luccicare delle foglie d’olivo, una di una striscia di mare sempre laggiù all’orizzonte. E poi le spiagge dell’Olanda, aspre, grigie, ribattute dalle onde. Tutto sospeso intorno al mare, questo romanzo: il mare ligure, il mare del Nord. Il mare che si divide in due intorno al molo di Porto San Maurizio, luogo di confine tra terra e infinito.
La storia segue Gregorio, che lascia bambino la casa dei genitori per affrontare da solo l’atmosfera inquietante del collegio. Nelle lunghe notti in camerata, le voci di tutti i sé stesso più adulti, di tutti i Gregorio che lui diventerà nel futuro, gli rivelano pezzi e frammenti del suo destino. Le fughe in Spagna, in Sudamerica, poi, la quiete finalmente raggiunta in un paese freddo. La sua storia si interrompe, lascia anni di buio, per poi riaccendersi altrove. Una trama continuamente stracciata e ricucita. Finché ad un certo punto tra tutte le voci indistinte che inseguono Gregorio fin da bambino, si leverà più forte quella di Lukas, a chiedergli un favore da un mondo del domani. A chiedergli di presentarsi ad un appuntamento.
E’ forse questo a mio avviso l’unico punto debole di un romanzo di grandissima suggestione: il personaggio di Lukas è in qualche modo il tentativo estremo dell’autore di restituire a Gregorio uno scopo tangibile nel mondo. Un ruolo che rischia però di rimpicciolire un personaggio che, al contrario, è condannato alla ricerca perpetua del proprio destino. Un personaggio che rappresenta in fondo l’impossibilità di ricucire gli spezzoni di una vita vera dentro la trama di un libro.
Alla fine, Lukas si congeda da Gregorio con una profezia: “Tu rimarrai per sempre uno scrittore di racconti per piccole riviste” è la profezia con cui Lukas si congeda da Gregorio. C’è da credere che neanche in questo Lukas sia un personaggio azzeccato. C’è da credere che di Marino Magliani sentiremo ancora molto parlare.
Marta Baiocchi
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Il collezionista di tempo
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Titolo
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Il collezionista di tempo |
Autore |
Marino Magliani |
Edizioni |
Sironi, Milano, 2007 |
Pagine |
208 |
ISBN |
978-88-518-0083-3 |
Prezzo |
€ 12,90 |
Trama |
Questo romanzo è la storia di Gregorio, narrata in tre momenti cruciali: quasi un film in tre tempi, ma tutti collegati all’unico spazio della terra natale, la Liguria, dalla quale il protagonista ogni volta si allontana e alla quale ogni volta ritorna, come tratto da un incoercibile destino. Nel primo “tempo” Gregorio è ragazzino in collegio, nel secondo un giovane appena congedato dalla leva militare, nel terzo è ormai adulto, esiliato in Olanda.
Da sempre, fin dal collegio, Gregorio ode nella sua mente alcune “voci” misteriose, che gli parlano e che guidano le sue scelte, ma di cui lui non sa capire la provenienza. Fin che, durante il suo soggiorno in Olanda, una di queste voci prende una forma meno sfuggente: attraverso una corrispondenza via e-mail Gregorio viene contattato da un uomo che vive nel futuro. Scoprirà così che il suo destino e quello del suo corrispondente sono drammaticamente legati e che solo un suo ultimo decisivo ritorno a casa potrà salvare la vita di entrambi... |
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