TRE MILLIMETRI AL GIORNO

Scott Carey è un bell’uomo, alto 1 metro e 90 centimetri, con una bella moglie ed una bella figlia. Un giorno, durante una gita in barca con un amico, è esposto ad una strana nebbia pruriginosa. Nei giorni successivi si accorge, con orrore, che si sta riducendo, e non solo di peso: ogni giorno si riduce di altezza di tre millimetri, e tutto il corpo gli si riduce in proporzione. Scott vede il suo mondo crollare: perde il lavoro, perde la possibilità di fare all’amore con la moglie, perde la stima e l’affetto della sua bambina. Ma, soprattutto, perde la sicurezza, la possibilità di una vita normale e probabilmente perde la possibilità di avere un futuro. Come vivere quando non sei in grado di raggiungere la maniglia della porta? Quando per tua figlia diventi grande come una bambola? Quando un uccello diviene una minaccia?
Matheson è un indiscusso maestro di un tipo molto particolare di narrativa dell’orrore. Il suo non è l’orrore splatter del serial killer, né quello raccapricciante del mostro orribile e invincibile che mangia i bambini. I racconti di Matheson raccontano un orrore ben più terribile e sordo: l’orrore della vita quotidiana di un uomo normale che vede sparire, di minuto in minuto, tutti i suoi punti di riferimento, le sue certezze e che si trova inarrestabilmente in balia degli eventi. La narrazione di Matheson punta la lente sul lento incedere del tempo che porta con sé paura, disperazione, ansia, brevi momenti di rivincita seguiti dalla nera sconfitta. La genialità di Matheson è nel far divenire terribili le azioni più semplici, quando lavarsi i denti o preparare il pranzo divengono incubi attesi con angoscia. La nuova edizione economica, di questo libro scritto nel 1956, è leggera e sobria e «costringe» il lettore a non lasciare il libro prima d’aver raggiunto l’ultima pagina.
Un libro da tre A: affascinante, ansiogeno, ammaliante.

Ruggero Signoretti

TRE MILLIMETRI AL GIORNO