Roma
da scoprire:
" AVANTI C’È POSTO"
Molte
persone ormai con i capelli grigi, molto grigi, ricordano
con una punta di nostalgia i trenini della STEFER, resi
celebri dai film con Fabrizi e Ave Ninchi, che portavano
al Lido di Ostia decine di migliaia di persone o quelli
della Roma-Nord o dei Castelli con le loro vetture azzurre.
Potremo parlare di queste linee e dei loro mezzi iniziando
come nelle favole: c’era una volta una città
che divenne capitale di un regno e dove si faceva urgente
il problema di assicurare il servizio di trasporto ad una
popolazione sempre più numerosa; si crearono linee
di omnibus trainati da cavalli e nel 1895 apparve il primo
tranvai urbano giungendo ai primi del ‘900 ad avere
undici linnee ad alimentazione con cavo elettrico.
Il 29 novembre 1899 fu fondata la STFER, Società
Tranvie e Ferrovie Elettriche di Roma, poi STEFER, per la
gestione della linea per i Castelli con estensione sempre
maggiore negli anni. Il trasporto pubblico non si rivelò
un affare lucroso e nel 1928 il Governatorato di Roma acquistò
la STFER e successivamente altre aziende finché il
1 agosto 1941 fu costituita la STEFER che gestiva la Roma-Lido,
la Roma-Frosinone, la Roma-Castelli ed era pronta ad assumere
la concessione per la metropolitana per l’E42 prevista
dal Piano regolatore. La guerra danneggiò linee e
materiale ma la STEFER riprese i servizi anche se già
dagli anni ’50, e fino ai ’70, cominciarono
ad essere soppresse molte linee per i Castelli. Il 9 febbraio
1955 entrò in servizio la linea di metropolitana
ora “B” e nel 1980 la linea “A”.
Nel 1976 fu costituita l’ACOTRAL che gestiva le linee
già STEFER e Roma-Nord mentre vennero cedute all’ATAC
le linee classificate urbane. Nel 1993 l’ACOTRAL è
divenuta COTRAL e nel 2000 si è avuto un nuovo assetto
basato su due società, la LINEE LAZIALI S.p.A. per
il traffico su ruota e la METROFERRO S.p.A. per quello su
rotaia. E’ passato un secolo, c’è stato
uno sviluppo economico incredibile, due guerre mondiali,
una dittatura ventennale, una lunga guerra fredda,un mutamento
di costume e di vita inimmaginabili eppure i convogli della
Roma-Ostia continuano a portare al mare i bagnanti della
domenica. In tanti mutamenti una cosa è rimasta pressoché
ferma, una linea tranviaria che è nel cuore di molti
romani ma che attira anche tante maledizioni perché
non si può dire, specie in certi orari, che ci si
viaggi in maniera confortevole. Nel corso dei decenni il
materiale ha subito molti cambiamenti e le vetture originarie
sono state demolite ma qualcuna si è salvata. Nella
vecchia stazione di Porta San Paolo, costruita su progetto
di Piacentini durante la Grande Guerra dai prigionieri austriaci,
è stato allestito un parco che espone alcuni dei
vecchi modelli che, in molti casi per decenni, hanno accompagnato
la vita dei romani. Sono mezzi raccolti e restaurati con
amore dal personale dell’attuale MET.RO e ricordano
alcune linee storiche. C’è un locomotore Breda
del 1915 della Roma-Fiuggi, un’elettromotrice del
1931 della Roma-Nord, un Tram dei Castelli del 1912 in esercizio
fino al 1980, un Tram della linea urbana per Cinecittà,
alcuni mezzi tecnici per lavori sulla linea ed infine il
celebre locomotore beige della Roma-Ostia costruito nel
1925, rimaneggiato varie volte e rimasto in esercizio fino
ai primi anni ’90. Le vetture sono posizionate in
un giardino che le inquadra in maniera suggestiva ed ha
per sfondo la Piramide di Caio Cestio. Nell’antica
biglietteria estiva è allestita una raccolta di fotografie
storiche ed una piccola mostra di oggetti relativi all’esercizio
e alle dotazioni del personale. Un viaggio nella memoria
della città che potrà creare curiosità
nei giovani e tanta nostalgia nei visitatori “datati”.
Robero Filippi
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