il
silenzio degli innocenti
Con coerenza ed ironia Perino&Vele hanno
fatto dell'impegno contro ogni forma di tortura il perno
della loro espressione artistica e "Pig" è
una delle creazioni più inteliggentemente scioccanti
dei due artisti campani.
Al mio ingresso nella galleria mi trovo ad attraversare
non senza difficoltà un percorso di nove coperte
di cartapesta colorata montate a diverse altezze su fili
d'acciaio. Sembra un quasi un gioco da bambini, leggo nomi
sulle trapunte: Giovanni, Mimmo, Ciro, Francesco, Alessandro,
Nicola, Giuseppe, Paolo, Mario. Proseguo e incontro l'orrore:
sono i nomi degli animali uccisi da raffiche di proiettili
per test militari. Le coperte sono come sudari, i fori dei
proiettili sono ancora evidenti ed ora sono io il bersaglio,
il maialino sulla traiettoria degli spari. Di fronte ho
la saracinesca che nasconde i miei carnefici e non ho via
d'uscita.
Non ne avevo assolutamente idea, ma, a quanto
pare, i maiali hanno il triste primato di essere gli animali
più adatti per testare gli effetti dei proiettili
di ultima generazione su un essere vivente: povere bestie
uccise da porci bipedi. A detenere un triste primato in
questa carneficina è Porton Down, una fattoria degli
orrori costruita nel 1949 in Gran Bretagna con il compito
specifico di allevare animali destinati alla sperimentazione.
Venire a conoscenza di una tortura così
atroce e spietata vi darà sicuramente un giusto sdegno,
ma fate un passo ulteriore: entrate nel recinto e provate
a fare voi la parte del maialino. Non lo dimenticherete
facilmente.
Claudia Patruno
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