L’INCANTO E L’ARCANO
PER UNA ANTROPOLOGIA DELLA BEFANA

«La Befana vien di notte con le calze tutte rotte» questo l’inizio di una filastrocca per bambini che emerge dal nostro passato fanciullesco.
Se ogni libro rappresenta un viaggio, “L’incanto e l’arcano” è un viaggio dall’Ucraina alle isole Trobriand del pacifico Occidentale, passando per Cefalù. Questo libro rappresenta un lungo itinerario tra antiche tradizioni e moderne mitologie dell’epifania: Marsica, Siberia ed Abissinia, luoghi vicini e lontani, vengono legati dal filo rosso dell’Epifania come festa, rito sacro e/o pagano.
Ma cosa o chi è la Befana? Spirito naturale, maschera demoniaca, strega o divinità pagana?
I fratelli Manciocco da circa venti anni (nel 1995 fecero uscire sullo stesso tema “Una casa senza porte”) studiando questa figura tanto contraddittoria quanto amata dai bambini e legata al nostro immaginario infantile, cercano di dare una risposta a questa domanda. E si scopre che la risposta non è univoca ma, come nella maggior parte delle tradizioni, emerge che la figura che è arrivata fino a noi trae origine da una mescola di tradizioni, costumi, usanze, consuetudini, ma anche di riti e cerimonie che nei secoli si sono stratificati.
Questo libro permette di dare uno sguardo oltre l’immagine della vecchina, a cavallo della scopa, che porta doni ai bambini buoni e punisce i discoli con il carbone. I sette capitoli che compongono questo valido elaborato di antropologia culturale, partono dalle nonne del neolitico, le donne intorno ai focolari, passano per il IV secolo dopo Cristo, quando il 6 gennaio si festeggiava tanto l’Epifania quanto il Natale, ovvero la nascita e la manifestazione (Epifania = manifestazione in greco) di Gesù per arrivare alle rappresentazioni misteriche medioevali, i myracle plays, fino al teatro carnevalesco.
Ed in questo lungo viaggio tra i millenni potrà capitare di passare da un fuoco apotropaico, in grado di illuminare la notte e scacciare gli spiriti maligni, al fuoco virtuale di un firewall che scaccia le intrusioni maligne nei nostri personal computer.

Ruggero Signoretti

L’INCANTO E L’ARCANO – PER UNA ANTROPOLOGIA DELLA BEFANA