Mediterranea

Roma da scoprire:
MONETE ROMANE NELLA CITTÀ DELL’ACQUA

E’ una frase criptica che andremo a svolgere partendo da lontano. Sino alla fine degli anni ’80 esisteva, in via San Vincenzo, il Cinema Tervi che fu chiuso in quel periodo; l’edificio, abbastanza moderno, fu acquistato dal Gruppo Cremonini che intendeva trasformarlo in una multisala ma nel corso dei lavori apparvero imponenti strutture romane ed il responsabile del Gruppo decise di modificare il progetto e di iniziare scavi archeologici con l’ausilio della competente Soprintendenza. Scavo dopo scavo, tra il 1999 e il 2002, venne interessata un’area di circa 400 mq. fino ad una profondità di nove metri sotto l’attuale piano viario. Con una spesa di due milioni e mezzo di euro, interamente finanziata da Cremonini, sono stati messi in luce interessanti vestigia romane consistenti in due edifici databili ad età neroniana adibiti ad abitazioni intensive, insule; quello posto a sud fu ristrutturato in epoca adrianea e trasformato in serbatoio di distribuzione dell’Aqua Virgo, che ancor oggi alimenta la vicina Fontana di Trevi, rafforzando le pareti e coprendole con uno spesso strato di malta idraulica, chiamata dai Romani signinum. L’altro edificio nel IV secolo divenne una residenza signorile, domus, di forse tre piani appartenente ad una famiglia senatoria. L’intero isolato rivela i segni di un incendio avvenuto a metà del V secolo ed un completo interro del piano terra; poco sotto l’attuale piano di calpestio sono stati rinvenuti resti di una abitazione del XII-XIII secolo e due pozzi. La domus ha restituito diversi elementi della sua decorazione che doveva essere abbastanza lussuosa e che sono esposti un piccolo antiquario inserito negli scavi e gestito dal Gruppo Cremonini che ha avuto in affidamento l’intero complesso scavato e ne cura la manutenzione e l’apertura al pubblico. Nel corso degli scavi in un corridoio del piano terra è stato rinvenuto un tesoretto di monete perdute o sepolte, in una borsa di stoffa, forse al momento dell’incendio; dato il modesto valore venale si pensa potesse appartenere a qualche servitore. Si tratta di circa 800 pezzi in una bassa lega in bronzo e rappresentano il minor valore monetale del tardo impero: il nummo. Le immagini degli imperatori impresse sulle monete coprono un periodo di circa ottanta anni da Costantino a Teodosio e numerose ed interessanti sono le raffigurazioni allegoriche sul verso; originale è una moneta dell’imperatore Claudio, più antica di oltre trecento anni, e contraddistinta dalla cifra incisa XLII, indicante che era considerata un multiplo dei nummi; nello scavo è stata anche rinvenuta una monetina papale datata al 1250 circa. Oltre il settore scavi l’attuale edificio ospita una grande libreria Mondatori con Caffetteria Harry’s ed una sala cinematografica a disposizione della Scuola Nazionale Cinema. Un tuffo interessante nella Roma sotterranea, nella Città dell’Acqua, per ammirare edifici, reperti archeologici, un tesoretto di monete e uno spaccato di vita cittadina del V secolo.

Roberto Filippi

LA CITTÀ DELL’ACQUA
Archeologia sotterranea a Fontana di Trevi

vicolo del Puttarello 25

Orario:
lunedì dalle 16.00 alle 19.30
giovedì e domenica dalle 11.00 alle 15.00

Informazioni:
tel. 339/7786192


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