Il
2006 ha visto la scomparsa di alcune importanti figure
dell’arte (Emilio Vedova, Aroldo Tieri), ma anche
delle persone meno note oltre che altrettanto importanti
per chi le ha potute conoscere.
Pochi mesi sono passati dalle
poche righe che avevo dedicato al ricordo di Anna Di Biagio
e in novembre scompare, dopo una lunga malattia, anche
Gianna Pizzi che non ho avuto l’onore di conoscere
personalmente, ma con la quale ho avuto il piacere, apprezzando
la sua ricerca pittorica, di esporre il mio lavoro, in
un paio di occasioni collettive, dove era presente anche
il suo.
Di Gianna Pizzi conoscevo il suo lavoro, fatto di ampie
tonalità di grigi, su diversi supporti e con diversi
materiali, intensificate da inserzioni di stesure cromatiche
più definite, esaltando la materia.
Ma precedentemente a Gianna Pizzi, e solo da poco ne sono
venuto a conoscenza, ha reso, improvvisamente, il corpo
alla terra Laura Forlani, dopo dieci giorni in coma, per
un attacco d’asma, al quale nessuno ha potuto dare
immediato soccorso.
Laura la conoscevo, da alcuni anni non la vedevo, ma sapevo
del suo impegno per la realizzazioni di scenografie nel
teatro e nel cinema.
La conobbi una ventina di anni fa, grazie a Luigia Martelloni
e con la quale divideva lo studio in via della Stazione
Vaticana, insieme a Uemon Ikeda. Tre diverse tecniche
pittoriche che convivevano in un appartamento di un tranquillo
edificio di altri tempi. Un’isola tra il caotico
traffico di via Gregorio VII e la solennità della
cupola michelangiolesca, che si ritrovavano negli spazi
pittorici di Laura. Materia e spiritualità, incorniciavano
eteree figure in continuo movimento e accenni architettonici
di gusto rinascimentale.
Come altre individualità formatesi all’Accademia
di Belle Arti di Roma, Laura aveva studiato pittura, trovando
nella scenografia uno spazio espressivo, mentre altri
avevano fatto il percorso inverso: dalla scenografia sono
passati alla pittura, ma senza interrompere la sua ricerca
di pittrice e di scultrice, senza esporre i suoi lavori
come avrebbero meritato.
Frequentò il corso del prof. Turchiaro, seguendo
il corso di incisione tenuto dal Prof. Gambino, e successivamente
l’Atelier del pittore-incisore Giampaolo Berto.
Di Laura non mi rimane solo la sua arte, ma anche il ricordo
di una breve scampagnata tra colline umbre, per visitare
il sito degli alberi fossili in località Dunarobba,
fra Todi e Acquasparta.
Gianleonardo Latini
http://www.ex-art.it/artisti/forlani/forlani.htm