L'ombra del vento
Questo è il primo romanzo di Carlos Ruiz Zafon, già conosciuto per la sua produzione di libri per ragazzi e sceneggiature cinematografiche. E sicuramente il suo background professionale incide profondamente su questa opera prima. La tecnica narrativa di Ruiz Zafon è impeccabile ed elegante e l’autore è capace di costruire una trama involuta e complessa articolandola con una facilità che è il risultato di una grande capacità di dominare la tensione della costruzione narrativa. A questo si accompagna la caratterizzazione accurata dei protagonisti, che l’autore delinea con rapide ma attente pennellate.
Il tutto crea un mix veramente interessante, anche se non originalissimo. Si riconoscono neanche troppo velatamente rimandi a molti generi narrativi come il romanzo poliziesco, quello sentimentale, il romanzo storico e una forte influenza del genere gotico, con ambientazioni decisamente noir.
Questo divertissemant richiama alla memoria più che Hugo, spesso nominato per via di una misteriosa stilografica, Dickens, le sorelle Bronte, Balzac e Dumas padre e figlio messi insieme. Che dire…
Notevole e mai noioso, scritto benissimo, il libro purtroppo nel finale echeggia un altro genere, questa volta poco gradito: il melodramma…
Ludmilla Vipiteno
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Descrizione |
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. |