Mediterranea

LA VENDETTA E’ FREDDA

Film gelido anzi glaciale, francese a 360 gradi, silenziosissimo, elegante e crudele. Ben confezionato dal regista Denis Dercourt si avvale della presenza di due attrici molto brave; la giovane Deborah Francois e la talentuosa Catherine Frot: due interpretazioni davvero ben riuscite. “La voltapagine” è indubbiamente adatto a chi ama il cinema cinema, cioè il cinema puro. Uno psicothriller declinato in chiave femminile e giocato sul filo del rancore, della vendetta e dell’espiazione in un intreccio sadomaso. La giovane protagonista, lineamenti delicati, quasi angelici, seduce con lo sguardo determinato, ambiguo, sottilmente cattivo, ma anche e soprattutto con i suoi silenzi penetranti e pregnanti. Lei è Melania, figlia di un macellaio, con alle spalle un sogno infranto: la possibilità di una carriera brillante come pianista. A dieci anni, durante un’audizione, aveva fallito la prova perché turbata dall’atteggiamento distratto e superficiale della presidentessa di giuria, Ariane, celebre concertista. Per la cocente delusione Melania aveva abbandonato lo studio del pianoforte portandosi dietro quel ricordo amaro e covando rancore per colei che aveva cambiato il suo destino. Qualche anno più tardi, la giovinetta durante uno stage incontra (per caso?) il marito dell’odiata concertista e con uno stratagemma riesce a farsi assumere come babysitter del figlio adolescente dei due. E lì nella loro casa, “l’angelica” ragazza metterà in atto una sottile e spietata vendetta. Diventerà la voltapagine di Ariane ma anche la sua preziosa confidente e insostituibile assistente nei concerti. Con fredda determinazione ammantata da squisita gentilezza Melania farà innamorare di sé l’ignara Ariane che, completamente soggiogata, finirà per cadere nella trappola che l’altra le ha teso. La vendetta sarà totale e distruttiva perché, con implacabile crudeltà, Melania trascinerà nel baratro anche il marito e il figlio di Ariane. “La voltapagine” è un film fatto di immagini, silenzi e ambiguità, ma anche di forza e debolezza, di sadismo e di inconsapevole masochismo. Suspence, ansia, passione, vendetta ed espiazione si mescolano alla bellezza e alla intensità della musica che scaturisce dal pianoforte. In questo strano cocktail di sguardi e di intese saffiche c’è una sorta di fredda lucidità venata di follia. “Il ruolo della voltapagine è invisibile ma al tempo stesso fondamentale, un suo errore può portare al disastro”: la frase, estrapolata dal film dà il giusto senso a questa insana storia.

Ester Carbone

La voltapagine
Titolo originale
La tourneuse de pages
Nazione
Francia, 2006
Genere
Drammatico
Durata
85 minuti
Regia
Denis Dercourt
Cast
Xavier De guillebon, Pascal Greggory, Deborah François, Catherine Frot, Christine Citti, Clotilde Mollet, Jacques Bonnaffé, Antoine Martynciow
Trama: La piccola Mélanie, origini modeste e una grande passione per il piano, fallisce l’esame di ammissione al conservatorio di Parigi a causa dell’arroganza dell’esaminatrice, famosa quanto scostante pianista. Traumatizzata dall’insuccesso, la giovane abbandona i suoi studi, trasformando l’amore per la musica in odio e in rancore. Dieci anni più tardi Mélanie, ormai donna, viene assunta casualmente come baby sitter in casa della pianista, senza essere riconosciuta. Mélanie grazie alla sua sensibilità per la musica, diviene voltapagine e confidente dell’artista. Un rancore mai sopito si trasformerà in una sottile e spietata vendetta.

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