LA
GALLERIA CHE NON C’E’
Succede anche questo. E’ successo. Si diffonde (pubblicità,
e—mail, annunci su giornali qualificati) notizia della
inaugurazione di una nuova Galleria d’arte “New
Gallery” con tanto di indirizzo, orari, elenco prestigioso
di artisti internazionali, con tanto di stralci critici
approfonditi. Tutto, insomma tutto! Bene. Ci si va “in
tiro” e pronti a relazionarsi ed esibirsi nell’ennesimo
eccitante salotto.. . Ed ecco che “l’IN credible
Show” con cui è intitolata la strombazzata
inaugurazione non esiste. Non c’è! Non c’è
un ingresso, una insegna, nulla, tranne, in gessetto, un
“New Gallery” graffito su un misterioso portone
murato. I malcapitati visitatori devono accontentarsi di
esaminare un intonaco screpolato. Per un pò ci si
chiede: la solita sorprendente installazione? Macché,
è solo un vecchio muro. Un bidone? Una bufala? Uno
scherzaccio di astuti ragazzacci? (Ricordate le false sculture
di Modigliani ripescate nel fiume?). Dunque solo una ben
architettata goliardata stile “Amici miei”?
O qualcosa di più? Gli anonimi autori della beffa
si rifanno vivi con un breve comunicato in cui si confessa
il malfatto ma anche una puntuta critica al confuso e pretenzioso
“ambiente” artistico romano (secondo loro) per
cui “l’Incredible show” promesso in fondo
c’è stato: sorpresa, malumore, sorrisi, anzi
franche risate. L’acqua stagnante si è mossa.
I divertiti cospiratori aggiungono che nel grigio e sciatto
elenco di esposizioni d’arte (da loro definite “assolutamente
inutili” per non dir di più e di peggio) forse
la loro sorpresa è stata la più allettante
di altre esposizioni “vere”. Finiscono promettendo
altre interessanti iniziative. Non c’è male.
Spero solo che questa burla voglia essere davvero una feroce
critica a tante, troppe “patinate” gallerie
che espongono tanto, troppo materiale pseudoartistico in
cerca di una consacrazione critica d’obbligo nel clima
di scambio tra prezzolata e insincera critica e la foga
mercantile di bottegai—galleristi assetati di provinciale
originalità. Spero con tutto il cuore che il giocoso
sberleffo non finisca poi nel solito “battage”
pubblicitario a sorpresa di una nuova Galleria, solo per
crearsi attenzione e curiosità. “L’ambiente”
ha invece bisogno di notevoli tirate d’orecchi e di
sacrosanti sgambetti a tanta e non giustificata seriosità
per una mercanzia tutto sommato trita e ripetitiva. Con
questa speranzella aspettiamo i vendicatori mascherati della
“New Gallery” alla prossima performance. Ma,
mi raccomando ragazzi, senza “sbracare in vacca”
come si dice a Roma: lo scherzo è una cosa seria!
Luigi M. Bruno
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