CARS
L'11 novembre 1926 "vedeva la luce"
uno dei miti statunitensi più caro a chi scrive:
la route 66. La highway per eccellenza che attraversa gli
stati dell'Illinois, il Missouri, il Kansas, l' Oklahoma,
il Texas, il New Mexico, l' Arizona e la California...un
vero viaggio nel sogno americano. E' proprio su questa storica
arteria si svolgono le avventure di Saetta McQueen, "un
concentrato di velocità e aerodinamica".
SAetta è un vero campionissimo, idolo
delle folle, spavaldo e arrogante al punto giusto. Ma la
vita, si sa, è piena di curve...e dietro la curva
del destino di Saetta si nasconde Radiator Springs, un piccolo
paesino di provincia in cui il tempo si è fermato
agli anni '50. In viaggio verso il circuito in cui si disputerà
la Piston Cup, Saetta compie infatti una deviazione sulla
leggendaria Route 66, peraltro ormai in in disuso, e finisce
“impantanato” nel sonnacchioso paesino ad anni
luce dalla frenesia della vita a cui è assuefatto.
In breve Saetta, bloccato nel paesino, si trova costretto
ai lavori forzati e - soprattutto - alla convivenza forzata
con gli abitanti di Radiator City, dalle semplici, ma radicate
convinzioni. E qui la Pixar da il meglio di se'. I paesani
sono semplicemente irresistibili: italoamericani cultori
della Ferrari , una Jeep guerrafondaia, un furgoncino hippie
con il mito di Hendrix e il camion dei pompieri dalla lacrima
facile. tuttoin Radiator Springs è un vero omaggio
alla Old America cara a Frank Capra annulata dal mito della
velocità, che brucia le tappe e lascia indietro le
radicidi un'america rurale, in disuso come la route 66.
La lezione dei "motori ruggenti" è semplice
quanto fondamentale : nella corsa della vita non conta la
velocità, ma sapersi godere il viaggio.
Si può rimproverare a Cars un eccesso
di miele, ma d'altra parte manca la mano felice di Andrew
Stanton che aveva firmato la triade più fortunata
della Pixar, ovvero Toy Story, Monsters & Co. e Finding
Nemo. John Lasseter, deus ex machina della Pixar e direttore
creativo della Disney, pesca per Cars nei suoi stessi ricordi
di figlio di un rivenditore di accessori per auto e riversa
nell'universo meccanizzato la sua passione per le quattro
ruote.
Godetevi la festa per gli occhi, in perfetto
equilibrio fra immaginazione creativa e rigore tecnic dei
riflessi sulle carrozzerie, le carrellate dei paesaggi,
le macchine antropomorfe... sono veri tocchi d'artista.
Eccellente, come sempre, il doppiaggio italiano
da Massimiliano Manfredi, che impersona Saetta McQueen,
al tocco sensuale di Sabrina Ferilli, avvenente Porsche
Carrera 911 che ha voltato le spalle alla frenesia della
metropoli alla ricerca della sua vera strada.
Claudia Patruno |