Le
ossa raccontano sempre una storia
Sesso. Aspetto. Età. Antenati. Storia
clinica. Spesso perfino la morte. È tutto scritto
nelle ossa, e Tempe Brennan, antropologa forense, sa come
leggerle.
Torna Kathy Reichs la "Signora degli scheletri",
autrice di storie da brivido, popolate di cadaveri enza
nome e sconvolgenti omicidi.
Isola di Dewee, South Carolina: durante una
serie di scavi in un antico cimitero indiano, l'antropologa
forense Tempe Brennan rinviene tra le tombe un cadavere
più recente, la cui morte risale a circa due anni
prima. La sua vecchia amica Emma Rousseau, il coroner della
contea, la persuade a fermarsi in città per aiutarla
nelle indagini: Emma ha una grave malattia e non può
occuparsi del caso da sola. Per una strana coincidenza,
anche Pete - ex marito di Tempe e noto avvocato - sta investigando
nella stessa zona sulla scomparsa di una giovane adepta
di una setta religiosa. La difficile convivenza con Pete
e la tristezza per la malattia dell'amica rendono ancora
più difficili le indagini di Tempe, aggravate dal
ritrovamento di un secondo cadavere appeso a un albero:
si tratta di Cruikshank, un investigatore ubriacone che
prima di Pete aveva indagato sulla stessa ragazza e su una
clinica gratuita da lei frequentata. Un terzo corpo, una
donna chiusa in un barile gettato in un torrente, conferma
a Tempe che c'è un'unica pista che lega tutte quelle
macabre scoperte: quella donna, forse una barbona, era stata
infatti fotografata da Cruikshank fuori dalla clinica gratuita.
Sarà opportuno saperne di più su questo ospedale
per nullatenenti, gestito dallo scostante dottor Marshall
e da un filantropo, di professione telepredicatore. Intanto
anche il primo cadavere viene identificato: è Willie
Helms, un uomo con problemi mentali che - come Tempe immaginava
- si era rivolto proprio alla clinica del dottor Marshall.
Tra inquietanti scoperte, numerosi colpi di scena e una
vita privata sempre più complicata, Tempe si avvicina
pericolosamente alla soluzione del caso, ma ogni volta che
aggiunge un nuovo tassello alla verità, si accorge
che la sua stessa vita è a rischio: ormai il killer
ha aggiunto il suo nome alla lista...
Ancora una volta Kathy Reichs, partendo dalla propria esperienza
reale di antropologa forense, riesce a tessere una trama
gialla sconvolgente e tuttavia realistica, che affascina
per la sua suspense e la finezza del ragionamento investigativo.
Tuttavia "la carne" promessa dal fumo del titolo
è poca. Le descrizioni dei personaggi sono spesso
troppo e inutilmente prolisse e "il punto della situazione"
viene fatto così tante volte che la trama sembra
non voler andar avanti. Soprattutto mancano il ritmo incalzante
del thriller e i - necessari - colpi di scena, probabilmente
per via dell'esperienza sul campo dell'autrice che conosce
bene la normalità degli orrori narrati.
Giorgio Fontana
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