UNA
DONNA PER CUI UCCIDERE
Frank Miller ha riscritto il modo di fare fumetti
in America. Trame crude, nere come la notte. Personaggi
tagliati, e disegnati, con l’accetta. Dialoghi serrati.
Puzza di fumo e di sangue si sprigiona dalle pagine. Autentico
romanzo pulp a fumetti. A questo si aggiunge l’inimitabile
tratto di Miller che disegna le tavole al “negativo”
con le immagini che sono fantasmi bianchi su fondo nero.
“Una donna per cui uccidere! è il secondo volume
della serie “Sin City”, in cui i vari personaggi
passano, di volta in volta, da protagonisti a comprimari.
Ava gioca con gli uomini la carta della sensualità,
un’attrazione magnetica con cui sa già che
vincerà. Usa, manipola, mette in contrasto fra loro,
sbeffeggia gli uomini della città che finiscono nella
sua ragnatela, promettendo loro amore incondizionato e trascinandoli,
senza fatica alcuna, nel proprio letto. Ava ama solo due
cose: i soldi ed il potere ed userà tutto e tutti
per ottenerli. Spezza i cuori e butta via i cocci come se
stesse svuotando un posacenere.
Dwight è un investigatore privato, ex amore di Eva,
destinato a tornare prigioniero nelle trame della ragnatela
di questa vedova nera.
Marv è… Marv: enorme, cattivo, stolido ma dolce
come un bambinone con la sua Nancy. Ed è un amico
affidabile, soprattutto se c’è da spezzare
qualche osso.
Poi ci sono l’ispettore Mort, le ragazze della strada,
Agamennone. Tutti attori costretti a recitare la propria
parte in Sin City, la città del peccato.
Duro, pulp, affascinante e violento. La lettura è
avvincente e lo guardo corre tra le tavole e i dialoghi
in una lettura - rilettura continua. Sul grande schermo,
perfetti Bruce Willis e Mickey Rourke nelle parti di Dwight
e Marv.
Ruggero Signoretti |