TRE
SGUARDI DAL PONTE
Nelle tre sale della galleria d’arte
contemporanea “Il Ponte” sono presenti dal 28
Settembre tre artisti a confronto, anzi “Tre sguardi
dal Ponte sull’ arte del terzo millennio”, come
enuncia il comunicato inaugurale. Matteo Basilé,
indagando un’umanità in alterna ed ambigua
mutazione, con i suoi lavori fotografici si immerge nel
clima d’un ‘700 prerivoluzionario dove eleganza,
raffinatezza ed estenuazione erotica cercano una perfezione
che è tetro presentimento di una catastrofe incombente.
Ma è proprio dalle paludi degli eccessi e dai gorghi
del decadentismo che fermenta ed emerge la nuova umanità
e le crudeli rivoluzioni.
I Gao Brothers, Gao Zen e Gao Qiang, nella loro prima personale
in Italia, attraverso le loro composizioni fotografiche
(e un video) ci danno testimonianza di una coralità
metropolitana che si alterna e si riflette in paradossali
simmetrie dove episodi, gesti, frammenti compongono una
planimetria immaginaria che vive su piani visivi diversi,
per echi e richiami; il tutto racchiuso nella cornice di
una città ideale dove l’individuo è
sacrificato, frammento di una sacra rappresentazione (inferno
o paradiso che sia) come nei quadri allegorici di Bosch.
Raimondo Galeano ci introduce, con acuta nostalgia, nella
sua nuda rievocazione di una sala cinematografica degli
anni ‘50, con le sue dure e rumorose sedie di legno,
nell’odore (immaginario) di umido intonaco, muffa,
segatura, che ci riporta alla meravigliosa scoperta del
bambino di allora, d’un telone magico dove risate,
lacrime e paura,facevano di noi seguaci già innamorati
della grande avventura. La parola “Fine” che
appare sullo schermo insieme alla patetica figura di Totò
ci avverte del tempo trascorso dai cinema di paese e dalle
sale parrocchiali: un cartello ci avverte dell’uscita,
le “stelle” e gli eroi oggi sono altrove.
Luigi M. Bruno
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